Il conflitto continua inesorabile: fonti ucraine riferiscono che le Forze russe si sono spinte più in profondità nelle zone orientali del Paese
I cittadini di Kramatorsk vivono in una città semivuota ed impaurita: tra molteplici posti di blocco militari, la guerra è tutt'altro che lontana.
A pochi chilometri ad est ci sono le postazioni dell'artiglieria russa: le sirene di difesa aerea preannunciano un possibile attacco missilistico russo.
Nella scuola elementare non ci sono più alunni, alla stazione ferroviaria è tutto tranquillo: qui, un missile russo ha ucciso 57 persone (tra cui molti bambini) qualche settimana fa.
"Penso che qui sarà come in altre città - dice Andrei, un residente - ci saranno torture, sparatorie, non mi faccio illusioni".
Le minacce di Putin
Fonti ucraine riferiscono che le Forze russe si sono spinte più in profondità nelle zone orientali del Paese, spostando due battaglioni tattici nella città di Izyum.
Intanto, il presidente Vladimir Putin avverte i Paesi stranieri contro i tentativi di intervento nel conflitto.
"Se qualcuno dall'esterno si muove per interferire negli attuali sviluppi - intima Putin - creando così inaccettabili minacce strategiche per la Russia, dovrebbe sapere che la nostra risposta agli assalti sarà fulminea".
Il comandante della 36esima brigata delle Forze navali ucraine afferma che la situazione nello stabilimento Azovstal, fulcro dei combattimenti a Mariupol, è "molto difficile".
"Nel nostro gruppo - dice Volynsky - ci sono più di 600 compagni feriti, con diversi livelli di gravità, hanno un estremo bisogno di aiuto medico.
Qui non ci sono buone condizioni, non ci sono medicine, non c'è personale che possa aiutarli: abbiamo dei civili feriti, li aiutiamo come possiamo".
Per le organizzazioni umanitarie, un cessate-il-fuoco rappresenterebbe il modo migliore per consentire agli ucraini intrappolati di fuggire dalle zone di conflitto, invece dei corridoi umanitari che sono spesso "troppo complicati" e inefficaci.
Infatti, diversi corridoi umanitari sono falliti, anche a Mariupol, lasciando i civili vulnerabili a rischio.