Lo shock di una guerra nel cuore dell'Europa ha fatto irruzione nella campagna elettorale francese per le presidenziali
Lo shock di una guerra nel cuore dell'Europa ha fatto irruzione nella campagna elettorale francese per le presidenziali.
L'invasione russa dell'Ucraina è iniziata solo un mese e mezzo prima della chiamata alle urne: una situazione inedita in un momento chiave della vita politica francese che potrebbe favorire il capo di Stato uscente, secondo Pascal Boniface, direttore dell'IRIS, l'Istituto di relazioni internazionali e strategiche.
"Mancano pochi giorni alle elezioni, quale pensa sia il principale impatto di questo conflitto sul voto?", chiede la giornalista Anne Devineaux.
"Possiamo dire che il presidente in carica, che si è ricandidato – risponde Pascal Boniface - si è rafforzato, perché in tempi di crisi si sale sempre sul carro di colui che è al potere, ma per il resto non credo che questa guerra abbia modificato fondamentalmente la scelta dei francesi, in ogni caso non abbiamo visto nessuno scossone nei sondaggi".
Mentre la maggior parte dei francesi si dice molto preoccupata per la guerra, secondo un recente sondaggio d'opinione più di 6 elettori su 10 dicono che non avrà alcun impatto sulla loro scelta al primo turno.
Una cosa è certa: le questioni di politica internazionale hanno preso più spazio del solito.
"Possiamo pensare che la guerra in Ucraina e le questioni internazionali siano state più importanti del solito nell'ambito delle notizie, a discapito delle questioni economiche e sociali – ribadisce Pascal Boniface - ma alla fine è sulla base di questi ultimi temi che la maggior parte degli elettori farà la sua scelta definitiva”.
Mentre le elezioni si avvicinano, la guerra vive una fase di stallo e gli effetti economici si fanno sentire, enfatizzando la principale preoccupazione dei francesi: il potere d'acquisto, e in particolare l'impennata dei prezzi dell'energia.
"Le questioni dell'indipendenza energetica, dell'indipendenza alimentare, la creazione di un'Europa un po' più sovrana – aggiunge Boniface - a causa della guerra sono state messe sotto un'angolazione più importante del solito nella campagna elettorale”.
Mentre gli osservatori temono un tasso di astensione record alle elezioni del 10 aprile prossimo, la crisi ucraina potrebbe cambiare la situazione?
"Il conflitto – conclude Boniface - ha attirato l'attenzione dei francesi, quindi può smuoverli, spingendoli ad andare a votare, ma è pur vero che c'è una disaffezione al voto perché si ha la sensazione che, da un lato, i dadi siano stati già lanciati e, dall'altro, che il voto serva a poco.
D'altra parte, la guerra può portare a una relativa rimobilitazione dell'elettorato".