Non si fermano i treni carichi di rifugiati ucraini in fuga dalla guerra. Al confine ungherese sono operative diverse associazioni di volontariato
Una coalizione inedita sta aiutando i rifugiati dall'Ucraina negli insediamenti di confine in Ungheria.
I volontari non sono solo locali e neppure esclusivamente ungheresi. Alla stazione ferroviaria di Záhony, per esempio, lavora anche un gruppo di israeliani, dalle dodici alle quattordici ore al giorno.
Volontari israeliani al confine ungherese
Yuri è tra i volontari israeliani arrivati per prestare soccorso ai rifugiati ucraini: "Abbiamo comprato un biglietto di sola andata, senza prenotare il volo di ritorno. Siamo venuti qui, al confine, abbiamo cercato qualche organizzazione, ci siamo rivolti alla gente del posto, e abbiamo chiesto loro: come possiamo aiutare?".
Negli ultimi giorni, molte persone sono arrivate, traumatizzate, dalle zone in cui divampa il conflitto.
I volontari sono sottoposti a un'enorme pressione: "Se comincio a raccontarvi delle storie, penso che mi verrà da piangere. Perché è molto toccante - dice Yuri - Non ho mai visto né sentito cose del genere ".
I giocattoli distribuiti ai bambini
L'orario dei treni è totalmente inaffidabile. Di recente, un convoglio ha subito un ritardo anche di sette ore.
Per questo motivo, i volontari non sanno quando c'è bisogno di loro.
Nonostante questo, David e i suoi amici sono qui da una settimana. Hanno promosso una raccolta di giocattoli in Inghilterra: circa 7.000 orsacchiotti, che ora stanno regalando ai bambini che scendono dai treni.
"Vedere i volti dei bimbi è semplicemente incredibile - ommenta David - Speriamo che, arrivati qui, il primo ricordo di quei bambini sia quello di un volto sorridente, di qualcuno vestito in maniera buffa, dall'aria sciocca, E questo è una specie di massaggio per dire: ora sei al sicuro".
Piccoli, grandi gesti; belle coincidenze, come quella sottolineata dai volontari: la piazza di fronte alla stazione ferroviaria si chiama piazza Europa, che ha un significato simbolico ora, visto che i volontari sono qui da diversi Paesi europei, come la Gran Bretagna e l'Olanda.