Zelenskyy in videoconferenza alla Camera dei Comuni britannica: "Non vogliamo perdere quello che abbiamo"
Westminster incassa il bollettino di guerra. Un resoconto puntuale, quello del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, collegato in videoconferenza con la Camera dei Comuni britannica, che gli tributa una standing ovation: aggressioni subite, attacchi a bersagli civili, il dramma di 50 bambini rimasti uccisi dall'inizio dell'invasione russa.
"Non vogliamo perdere quello che abbiamo, quello che è nostro, il nostro paese, l'Ucraina - dice Zelenskyy - proprio come voi non volevate perdere il vostro paese quando i nazisti hanno iniziato a farvi la guerra e avete dovuto combattere per la Gran Bretagna. I nostri soldati, che sono degli eroi, hanno continuato a combattere anche quando i russi ci dicevano di deporre le armi. I civili hanno protestato e hanno cercato di bloccare i carri armati con i loro corpi".
Il presidente ucraino ha chiesto di riconoscere la Russia come uno stato terrorista e ha sollecitato l'inasprimento delle sanzioni e la no fly zone nei cieli ucraini.
Dopo l'intervento del presidente ucraino, il premier britannico Boris Johnson ha ribadito il sostegno forte a Kiev, facendo fronte comune con gli Stati Uniti sull'embargo al petrolio russo, che rappresenta l'8 percento circa del fabbisogno complessivo del paese. Il governo britannico ha detto di voler azzerare le importazioni entro la fine dell’anno.
Ma il sostegno al popolo ucraino si traduce anche nell'invio di armi ed equipaggiamento per consentire alle truppe ucraine di resistere all'avanzata russa: "La Gran Bretagna, insieme con i suoi alleati, è determinata ad andare avanti, ad andare avanti nel garantire ai nostri amici ucraini le armi di cui hanno bisogno per difendere la loro patria, come meritano".
Intanto, un decreto firmato in queste ore dal presidente russo Putin dà mandato al governo di stilare entro due settimane una lista di Paesi per i quali saranno vietati i movimenti di export e import: una misura - riporta l'agenzia Tass - per salvaguardare la sicurezza della Russia.