Ucraina: le truppe russe rientrano, i negoziati continuano

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Diplomazie ancora sotto pressione per trovare un accordo sullla crisi ucraina. Passo indietro delle truppe russe al confine

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Secondo la Casa Bianca, sarebbe dovuto essere il giorno del temuto attacco della Russia all'Ucraina.
È il giorno del rientro alla base delle truppe russe dislocate al confine, secondo il Cremlino.
Si apre una breccia nel muro contro muro dei negoziati per una de-escalation. Ma Washington resta cauta.
Il presidente americano Joe Biden ha detto che il dialogo prosegue, ma che un'invasione dell'Ucraina è ancora possibile.

"Due strade sono ancora aperte - spiega Biden - in ossequio alla responsabilità storica, la Russia e gli Stati Uniti condividono, per la stabilità globale, per il bene del nostro futuro comune, di scegliere la diplomazia. Ma che non ci siano dubbi: se la Russia commette questa violazione invadendo l'Ucraina, le nazioni responsabili di tutto il mondo non esiteranno a rispondere".

Le richieste di Putin

A Mosca, dopo un incontro con il Cancelliere tedesco Scholz, Vladimir Putin ha rilanciato la sua denuncia. Secondo il presidente russo, la Nato non riconosce le preoccupazioni sulla sicurezza avanzate dalla Russia.

Ma Putin ha anche ribadito di non volere la guerra: "Sul fatto se vogliamo o no la guerra, la risposta è: naturalmente no. Ecco perché abbiamo presentato delle proposte al tavolo dei negoziati, che dovrebbero avere come risultato un accordo sulla garanzia di sicurezza uguale per tutti, compreso il nostro Paese. Purtroppo - ne abbiamo già parlato - non abbiamo ricevuto una risposta costruttiva sulle proposte da noi avanzate".

"Putin? Non ci fidiamo?"

In Ucraina, gli abitanti della capitale Kiev sollevano dei dubbi sulle reali intenzioni di Putin a questo punto del processo negoziale: "Questo è quello che  Putin voleva. Essere ascoltato. Per dettare la propria agenda. - dice Oleksandr Mavrin, cittadino ucraino - Sta raggiungendo il suo obiettivo con le buone o con le cattive. Non sono sicuro che valga la pena credergli. La strategia è quella di spaventare i tuoi interlocutori e fingere che stai facendo concessioni, passo dopo passo, per raggiungere l'obiettivo".

Nelle 24 ore che dovevano essere di guerra e sono state di ripiegamento, il presidente dell'Ucraina ha indetto una giornata dell'unità nazionale.

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