In 24 ore, quasi 465mila nuove infezioni in Francia, 228mila in Italia: per l'OMS "nessun Paese è ancora fuori dai guai"
La Francia registra quasi 465mila nuove infezioni da Covid-19 nelle ultime 24 ore: si tratta del conteggio più alto mai registrato dall'inizio della pandemia.
L**'Italia** segnala oltre 228mila casi, a fronte degli 83mila del giorno precedente, con 434 decessi, mentre il Regno Unito riporta 438 morti giornalieri, numero più alto in 11 mesi.
L'OMS afferma che "nessun Paese è ancora fuori dai guai".
"Questa pandemia - dice Tedros Ghebreyesus, direttore generale dell'OMS - non è affatto finita e, con l'incredibile crescita di Omicron a livello globale, è probabile che emergano nuove varianti".
Per l'autorità di regolamentazione dei farmaci dell'Unione europea (EMA), le aziende farmaceutiche dovrebbero lavorare su più di un vaccino "aggiornato" non solo su Omicron ma anche su versioni che affrontano una combinazione di varianti.
"Quando hanno esaminato i possibili approcci di vaccinazione contro Omicron e altre varianti del virus - dice Marco Cavaleri, dirigente dell'EMA - i membri della Coalizione Internazionale delle Autorità di Regolamentazione dei Medicinali (ICMRA) hanno convenuto che la somministrazione di dosi multiple di richiamo a brevi intervalli non sarebbe sostenibile a lungo termine".
Cosa fare, allora?
Ci sono speranze riposte sui farmaci anti-Covid: Pfizer ha annunciato l'intenzione di aggiungere un impianto di produzione per la sua pillola antivirale, efficace quasi al 90% nel prevenire ricoveri e decessi da coronavirus in pazienti ad alto rischio.
Tuttavia, per il momento i vaccini rimangono lo strumento più efficace: nonostante le numerose restrizioni messe in atto per contrastare l'ascesa di Omicron, in Germania i musei sono ancora aperti, solamente per le persone vaccinate.
Anche la Russia annuncia di essere in attesa di una vera e propria "tempesta" di casi Omicron nelle prossime settimane: troppo presto per rilassarsi, dicono le autorità, che sono più o meno sulla stessa lunghezza d'onda delle parole che arrivano dagli Stati Uniti.
Il consigliere medico della Casa Bianca, Antony Fauci, ha espresso i suoi dubbi sul tanto atteso passaggio dalla pandemia all'endemia: dalla conferenza di Davos arriva infatti il messaggio poco rassicurante del direttore dell'Istituto Nazionale di allergie e malattie infettive.
Dallo stesso scranno virtuale del World Economic Forum, il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, ha esortato tutti a concentrarsi sulla diffusione capillare dei vaccini, sottolineandone l'importanza.
L'approccio dei governi europei, intanto, è sempre più imperativo: la Grecia per esempio, ultimo Paese a chiedere a tutti di sottoporsi al vaccino, è costretta a intervenire contro un dilagante scetticismo della popolazione più anziana.
La soluzione è stata quella di multare a cadenza bimestrale gli ultrasessantenni che rifiutano l'iniezione.