Avanza velocemente lo studio della variante Omicron che la gamma di vaccini in uso sembra in grado di contrastare eventando effetti letali
Il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell'Agenzia europea per i farmaci (EMA) ha raccomandato l'uso dell'anticorpo monoclonale Xevudy (sotrovimab) di GlaxoSmithKline (GSK) per il trattamento di COVID-19. Il Comitato raccomanda l'uso di Xevudy per il trattamento di COVID-19 negli adulti e negli adolescenti (a partire dai 12 anni di età e con un peso di almeno 40 chilogrammi) che non richiedono ossigeno supplementare e che potrebbe sviluppare la forma grave della malattia.
Accelerare con i vaccini
Ci si è chiesti se gli attuali vaccini pensati per contrastare le prime varianti del Coronavirus siano perfettamente efficaci anche contro la variante Omicron. "Vorrei sottolineare che non c'è ancora una risposta sull'eventuale bisogno di un vaccino specifico per affrontare questa o le altre varianti emergenti. Abbiamo bisogno di valutare più dati sull'impatto della variante e l'efficacia dei vaccini in uso - ha spiegato la direttrice esecutiva di EMA Emer Cooke - Ora abbiamo più strumenti di quanti ne avevamo in partenza. Siamo pronti per qualsiasi cambiamento che potrebbe essere necessario per affrontare Omicron tuttavia l'aumento delle vaccinazioni sia con le prime dosi che con i richiami aiuterà a prevenire forme severe della malattia ed anche la morte".
Spike chiave di volta
La variante Omicron presenta una trentina di mutazioni della proteina spike, cioè lo starter che permette al virus SARS-CoV-2 di entrare nelle cellule, rilasciare il proprio codice genetico virale (RNA) e costringere le cellule a produrre proteine virali che creano nuovi coronavirus debilitando il corpo in alcuni casi fino alla morte.