I ribelli tigrini minacciano di marciare sulla capitale Addis Abeba
L'Etiopia festeggia le nuove reclute nello stadio di Addis Abeba, mentre il conflitto nel Tigrè, in corso ormai da un anno, diventa via via più minaccioso. Dichiarato lo stato d'emergenza, il governo può obbligare i cittadini ad un addestramento militare, imporre il coprifuoco e compiere arresti arbitrari.
A dare voce alle istanze nazionaliste la sindaca della capitale, Adanech Abebe: "La nostra generazione non smentirà la storia. Io e la mia generazione marceremo sui campi di battaglia per vincere la sfida. Non c'è vittoria senza sacrificio".
La tensione in aumento spinge l'amministrazione statunitense ad aumentare le pressioni sui propri concittadini presenti in Etiopia affinché lascino il paese. Un portavoce del Dipartimento di Stato aggiunge: "Li stiamo incoraggiando con forza a partire, approfittando dei voli commeciali ancora disponibili".
Intanto, coi ribelli tigrini che minacciano di muoversi verso la capitale. il parlamento etiope ha ratificato a stragrande maggioranza lo stato d'emergenza. Il conflitto nel Tigrè, che coinvolge anche l'Eritrea, ha finora causato migliaia di morti e milioni di profughi.