Il summit della discordia: Polonia, prezzi del gas e green deal

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Aperto il summit europeo. Bruxelles cerca di risolvere il problema con la Polonia e i prezzi troppo alti dell'energia

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La spada di Damocle delle tensioni fra Bruxelles e Varsavia a proposito della supremazia della legge comunitaria su quella nazionale, e i prezzi dell'energia che non cessano di aumentare non sono certo ottimi presupposti per il summit che si è aperto oggi a Bruxelles. L'Europa sembra andare in ordine sparso persino sulla maniera realizzare una transizione verso l'energia verde senza aumentare i costi per il consumatore.

Cosî Pedro Sanchez, primo ministro spagnolo:  "Il governo spagnolo vorrebbe andare ancora più spedito, ma a Bruxelles e a livello Ue si fanno piccoli passi, meno lunghi di quanto vorremmo".

La Polonia chiede alla Commissione di rivedere i suoi piani, Nazioni come Paesi Bassi, Germania e Danimarca non vogliono accettare alcuna modifica alle proposte sul clima, soprattutto con la conferenza COP26 all'orizzonte.

Mette Frederiksen, Primo Ministro danese: "Abbiamo solo una risposta, ovvero la COP26, dobbiamo concordare ambizioni nazionali, obiettivi comuni e anche finanziamenti".

E poi, si diceva, c'è l'affare polacco. La Commissione ha minacciato di punire la Polonia sulle sfide alla supremazia del diritto europeo. Minaccia rispedita al mittente dai polacchi

Mateusz Morawiecki, Primo Ministro polacco:  "Non agiremo sotto la pressione del ricatto. Siamo pronti al dialogo".

Il leader olandese ha adottato una linea più dura.

Mark Rutte, primo ministro olandese:  "Sono in gioco le basi delle nostre democrazie in questa parte del mondo, quindi non possiamo negoziare".

Il primo ministro ungherese, il cui governo sta già affrontando potenziali sanzioni dell'UE, è venuto in difesa del leader polacco.

Viktor Orban, primo ministro ungherese: "La Polonia è il miglior paese d'Europa. Non c'è bisogno di sanzioni. È ridicolo".

Le discussioni sono destinate ad essere accese, ma le conclusioni sono destinate ad essere smorzate, con la maggior parte delle questioni che sono già state inserite nell'agenda del prossimo vertice di dicembre.

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