Austria, al via il primo processo civile per covid-19

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Turisti contagiati a Ischgl: "Autorità hanno anteposto interessi economici a tutela della salute"

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Si è aperto a Vienna in Austria il primo procedimento civile contro autorità sanitarie accusate di non aver fatto il possibile per evitare lo scoppio di un focolaio di covid-19. I fatti contestati sono accaduti nella stazione sciistica di Ischgl, in Tirolo. Qui, secondo i denuncianti, più di 6000 persone, provenienti da 45 diversi paesi, sarebbero state contagiate.

Il processo parte dalla morte per covid di un settantaduenne che nello scorso mese di marzo aveva trascorso un periodo di villeggiatura proprio in questa località.

Per l'avvocato della famiglia la responsabilitâ delle autorità santarie è obiettiva: "Hanno agito con un colpevole ritardo di almeno 48 ore, due giorni interi", spiega il legale Alexander Klauser.

Alle stesse conclusioni è giunta anche la Commissione indipendente di esperti, che giudica l'intervento delle autorità "tardivo" e pieno di "errori di valutazione", dato che le prime segnalazioni di contagi risalgono al 5 marzo.

I promotori del giudizio civile, che punta a ottenere un risarcimento per i danni subiti, sottolineano come le autorità abbiano preso delle decisioni mosse più dalla volontâ di proteggere gli interessi economici degi operatori turistici che dalla intenzione di contenere il più possibile il rischio sanitario dei contagi.

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