Germania, la corsa per il dopo Merkel: in calo il partito della Cancelliera

Non importa quale partito vinca le elezioni al Bundestag: i tedeschi dovranno abituarsi a un nuovo volto al Cancellierato.
Dopo 16 anni al potere, Angela Merkel si ritira dalla politica. E, più il voto del 26 settembre si avvicina, più i sondaggi sono negativi per la CDU della Merkel e per il partito gemello bavarese, la CSU.
Il calo nei sondaggi dell'alleanza CDU-CSU
Armin Laschet, governatore della Renania Settentrionale-Vestfalia, presidente della CDU da gennaio e candidato congiunto dell'alleanza di centro, vorrebbe raccogliere il testimone di Merkel. Ma dal 30 per cento di metà luglio, la coalizione è crollata nei sondaggi a circa il 20 per cento.
Nella CSU, ci sono stati ripetuti toni critici verso Laschet nelle ultime settimane. Giovedì, il segretario generale della CSU Markus Blume aveva dichiarato in un'intervista che con Markus Söder, la CDU/CSU sarebbe stata in una posizione migliore nei sondaggi, almeno in Baviera.
I socialdemocratici guadagnano terreno, i Verdi terzi
Al contrario, i socialdemocratici, che hanno nominato il ministro delle finanze e vice-cancelliere Olaf Scholz come loro candidato, stanno navigando ad un livello inaspettato. Il numero due di Merkel è riuscito a erodere consensi proprio a Laschet e a rilanciare l'ipotesi di un Cancelliere in quota SPD.
Secondo gli analisti, in ogni caso, è poco probabile che la cancelleria rimanga in mani femminili: sono dunque esigue le chance di vittoria per la leader dei Verdi, Annalena Baerbock. I Verdi, che sono stati temporaneamente in testa nei sondaggi in primavera, sono attualmente solo al terzo posto con circa il 17% dei consensi dichiarati.
Ci saranno probabilmente di nuovo sei forze politiche nel futuro Bundestag, oltre alla CDU/CSU, SPD e Verdi, i liberali dell'FDP, la destra dell'AfD e il partito di sinistra. L'indecisione dell'elettorato sembra portare sull'ostico terreno delle alleanze: l'ipotesi più accreditata è che solo le alleanze a tre partiti abbiano la possibilità di ottenere la maggioranza dei seggi.