Il Papa domenica in Ungheria: viaggio spirituale nell'Europa sovranista

75.000 persone, rigidamente controllate con i protocolli anti-Covid-19, accoglieranno domenica Papa Francesco nel cuore di Budapest (Piazza degli Eroi), dove celebrerà la messa di chiusura del 52° Congresso Eucaristico Internazionale.
Una Budapest tirata a lucido
"I lavori procedono dal 23 agosto e se si contano tutti, anche coloro che operano dietro le quinte o nel coordinamento generale, chi si occupa delle attrezzature liturgiche, gli autisti, i facchini, le guardie giurate, la polizia, gli ufficiali, sono quasi 20.000 le persone che lavorano all'evento": ammette Nóra Téglásy, che integra lo staff dei coordinatori dell'evento
Un obiettivo di evangelizzazione in Europa
Per Bergoglio questo è un viaggio spirituale. Quattro giorni che si concluderanno in Slovacchia con tappa nella capitale Bratislava e in altre tre città. A Budapest domenica è previsto che Francesco incontri il premier ungherese Viktor Orban, capofila del Sovranismo quindi un faccia a faccia fra il campione dei populisti di destra europei e un pontefice che ha fatto dell'accoglienza dei migranti uno dei suoi cavalli di battaglia inderogabili. Francesco è comunque consapevole di andare in visita a popoli che hanno spesso scontato regimi repressivi con vorticosi passaggi dai lati opposti della storia. uttavia Ungheria e Slovacchia sono paesi a maggioranza cattolica e c'è grande attesa del Papa che viene dalla "fine del mondo".
Un tripudio di cartelli di benvenuto
A Budapest la città è un tripudio di cartelloni di benvenuto che candidamente contestano in filigrana le scelte politiche nazionali, basta leggere i manifesti che inneggiano all'accoglienza e alla solidarietà e che evocano esattamente le parole del Papa.