La resistenza anti-talebana nella valle del Panjshir

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Di Debora Gandini
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La resistenza anti-talebana nella valle del Panjshir lancia un appello: "Aiutateci, siamo l'ultimo baluardo della libertà in Afghanistan"

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Mentre Kabul è una città fantasma, in preda alla paura e all’incertezza, c’è una provincia, l’ultima rimasta all’opposizione che ha promesso di resistere al ritorno al potere dei talebani, dopo la caduta della capitale.

E’ la valle del Panjshir, situata a nord di Kabul tra le montagne dell’Hindu Kush, per decenni roccaforte della resistenza contro i sovietici e poi di gruppi filo-occidentali nel 2001. Come ha fatto notare anche il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov il Panjshir ora è di nuovo sede di combattenti pronti a resistere. L’Afghanistan non sarebbe dunque totalmente capitolato.  

Qui nel Panjshir si sarebbero radunate le forze di resistenza dell'ex vicepresidente afghano Saleh e di Ahmad Massoud figlio del leggendario leader della lotta ai talebani. Si stanno organizzando per la battaglia.

“Abbiamo anche le armi di chi si è unito a noi nelle ultime 72 ore e i soldati dell'esercito che non si sono arresi” hanno fatto sapere diversi esponenti di spicco del Panjshir, i cui abitanti per la maggior parte sono di etnia tagika. Sono pronti a contrastare qualsiasi tentativo di conquistare la provincia. Secondo l’ambasciatore dell’Afghanistan in Tagikistan, il tenente generale Zahir Aghbar, la guerra “non è finita”.

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