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La Camera approva la riforma della Giustizia

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Di euronews
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Ampia maggioranza, ma due dissidenti nel M5S e molte assenze. Bonafede rivendica continuità con la norma Cartabia, ironie dei deputati

Via libera della Camera dei Deputati alla riforma della Giustizia, con il governo che incassa senza intoppi prima la fiducia e poi il "sì" alla norma disegnata dalla Ministra Marta Cartabia a parziale revisione della norma voluta dal predecessore Alfonso Bonafede.

Proprio sull'ex guardasigilli si sono concentrate le ironie dei deputati, unica fase rumoreggiata di un dibattito altrimenti tranquillo.

L'ex ministro è intervenuto per rivendicare continuità, e ha affermato che la norma in votazione era in gran parte la stessa varata dall'esecutivo precedente, cioè la sua riforma che cancellava la prescrizione

"La realtà è che oggi si vota la riforma del processo penale a prima firma Bonafede, approvata in Consiglio dei Ministri dal Conte II e portata in quest'aula nel marzo 2020 e successivamente emendata dal governo Draghi"

Gli ha fatto immediatamehte seguito l'ironia di Vittorio Sgarbi:

"È stato bello. Anche Bonafede è contento. Una buona giornata dunque per l'Italia e per il Parlamento. E, come avete sentito, anche per l'autore di una legge che avete creduto di mutare. Possiamo dire oggi che ineluttabilmente la legge Bonafede è caduta in prescrizione".

Chiuso senza altri scossoni il dibattito, contava alla fine la forza dei numeri: 396 favorevoli, 57 contrari, tre astenuti. Larga maggioranza, con l'opposizione dichiarata di Fratelli d'Italia e alcune componenti del gruppo misto, come gli ex grillini di Alternativa C'è.

Alla fine però i numeri parlavano anche di molte assenze e di due deputati pentastellati in dissenso: il loro "no" alla riforma, pur irrilevante, finisce per mettere in luce la persistente tensione tra le anime del Movimento in una fase di grande trasformazione.

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