Sospeso il Parlamento e licenziato il primo ministro: "Ma non è un colpo di Stato"

In Tunisia, le proteste sono esplose proprio nel giorno della festa della Repubblica, il 64° anniversario dell'indipendenza del paese nordafricano.
E in seguito a queste manifestazioni, cominciate sabato sera per le strade di Tunisi e di altre città tunisine, il presidente Kais Saied ha deciso di sospendere il Parlamento (e l'immunità ai parlamentari) per un mese e di licenziare il primo ministro Hichem Mechici (con il quale è in corso uno scontro politico da tempo).
Il principale partito di opposizione Ennahda parla di "colpo di stato".
Il presidente tunisino rifiuta questa definizione e parlando alla nazione ha dichiarato:
"Abbiamo preso queste decisioni, e altre decisioni ne prenderemo, sotto forma di decreto, come previsto dall'articolo 80 della nostra Costituzione, fino al ritorno della pace sociale in Tunisia e fino a quando non avremo salvato lo stato".
Le proteste - proseguite per tutta la giornata di domenica - sono state organizzate da un nuovo gruppo politico che si fa chiamare "Movimento 25 luglio", data simbolo della storia dela Tunisia. .
La folla, in gran parte giovane, ha gridato "Fuori!" e altri slogan che chiedevano lo scioglimento del Parlamento ed elezioni anticipate.
La polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere alcuni manifestanti che hanno lanciato oggetti contro gli agenti e ha effettuato diversi arresti.
Dopo poche ore dall'annuncio del presidente Kais Saied di sospendere il Parlamento, tutta la zona di Tunisi attorno agli edifici governativi è stata blindata dall'esercito.