Colombia: Onu, Ue e Usa accusano il governo di "uso eccessivo della forza"

Polizia in azione in Colombia
Polizia in azione in Colombia Diritti d'autore Fernando Vergara/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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Continua la protesta popolare per il nono giorno consecutivo. Duque apre al dialogo. I movimenti: "No fin quando non condannerà la violenza usata dagli agenti"

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In Colombia continua ormai da nove giorni la protesta popolare per la brutale violenza usata dalla polizia nella repressione delle manifestazioni di uno sciopero generale.

Secondo l'Ufficio per la difesa dei diruitti umani, sotto il controllo governativo, negli scontri sono morte 24 persone, 17 delle quali nel dipartimento del Cauca, nel sud del paese. Cifre contestate dall'Ong Teblores, che le giudica sottostimate e denuncia casi di abusi sessuali compiuti dagli agenti.

A Bogotà, come in altre città del paese si sono svolte fiaccolate e veglie, in primo luogo per rendere omaggio alle vittime, ma anche per ribadire la "necessità di lottare per un futuro migliore".

Dopo aver usato il bastone della repressione, il governo del presidente Ivan Duque ora mostra la carota dell'invito al dialogo. Ma i leader della protesta lo respingono, almeno fino a quando il presidente non condannerà esplicitamente l'operato della polizia e le sue conseguenze.

Critiche ala Colombia sono giunte da Onu, Unione europea e Stati Uniti, che accusano le forze di sicurezza di "uso eccessivo della forza".

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