Al tempo del Covid la proposta di matrimonio è sul camice

Al lavoro a Viggiù, lui è un collega
Al lavoro a Viggiù, lui è un collega
Diritti d'autore 
Di ANSA
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
euronews pubblica le notizie d'ansa ma non interviene sui contenuti degli articoli messi in rete. Gli articoli sono disponibili su euronews.com per un periodo limitato.

(di Marisa Alagia) (ANSA) - VARESE, 04 MAR - "Non credevo di provocare tutto questo interesse, doveva esser solo una cosa simpatica tra me e i miei colleghi, ma sono comunque contenta: spero che tutto questo venga letto come un messaggio di speranza". Ha fatto il giro del web la foto dell'infermiera con la scritta sul camice 'Lorenzo vuoi sposarmi', Chiara Vangeli, dell'Asst Valle Olona, che in questi giorni è impegnata con una équipe nella vaccinazione di massa a Viggiù (Varese). Una volta arrivati nel paese della Valceresio, indossati il camice (o la tutona come la chiama lei), al momento di scriverci sopra i propri nomi, i colleghi sul suo hanno messo la frase 'Lorenzo vuoi sposarmi?'. "Con Lorenzo ci conosciamo da anni, scuola, laurea insieme, anche lui assistente sanitario, assunti quasi contemporaneamente, anche se non lavoriamo insieme - ha raccontato Chiara che ha 23 anni e vive a Cislago (Varese) - Io sono sempre stata innamorata di lui, ma lui si è accorto davvero di me solo da pochi mesi e ora pensiamo al matrimonio". Non è un progetto immediato ovviamente ('siamo ancora troppi giovani'), ma lei ne parla continuamente con entusiasmo anche sul lavoro e per questo i suoi colleghi hanno deciso di fare quella cosa simpatica. "Lorenzo si è messo a ridere - ha detto Chiara - tanto lo sa che prima o poi è quello che faremo, non riesco a immaginare la mia vita con nessun altro vicino". Una convinzione resa ancora più sicura dopo questo terribile anno. "Mi sono laureata nella primavera scorsa e mi sono trovata subito sul fronte Covid - ha raccontato - E' stata durissima, soprattutto la seconda ondata che ci ha un po' demoralizzato, poi la fase dei tamponi, anche 1.500 al giorno". Ma Chiara vuole mandare un messaggio anche ai suoi coetanei. "Lo so che molti si stanno lasciando prendere dallo sconforto, che dicono 'non ne possiamo più 'tanto non serve a nulla fare tutti questi sacrifici' - ha concluso - Io invece dico loro di essere più speranzosi, ne usciremo e soprattutto un consiglio 'vaccinatevi'". (ANSA).

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Re Carlo sta meglio dopo la diagnosi di cancro e torna agli impegni pubblici, nessuna novità su Kate

Guerra in Ucraina, Usa e Spagna invieranno Patriot a Kiev, Austin annuncia altri 6 miliardi di aiuti

Le notizie del giorno | 26 aprile - Serale