Il timore è dell'Alto commissario Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet
La paura adesso è che in Myanmar le proteste sfocino in una guerra civile.
Dallo scorso primo febbraio, quando la giunta militare ha preso il potere mettendo Aung San Suu Kyi agli arresti domiciliari, si ripetono manifestazioni quotidiane
L'Alto commissario per i diritti umani Michelle Bachelet ha paragonato la situazione birmana a quella della Siria del 2011.
"Temo che la situazione in Myanmar stia degenerando in un vero e proprio conflitto. Gli Stati non devono permettere che si ripetano gli errori mortali del passato commessi in Siria e altrove".
Bachelet ha chiesto alla giunta militare a ai paesi vicini di facilitare l'arrivo degli aiuti umanitari: sono oltre 3000 intanto le persone finite in carcere dall'inizio delle proteste e oltre 700 i morti negli scontri con le forze dell'ordine. Tra le vittime delle ultime ore una bambina di 6 anni colpita da un proiettile.