È morto il principe Filippo, duca di Edimburgo e marito della regina Elisabetta II

Il principe Filippo in una foto del luglio del 2020: il marito della sovrana Elisabetta II si è spento il 9 aprile 2021
Il principe Filippo in una foto del luglio del 2020: il marito della sovrana Elisabetta II si è spento il 9 aprile 2021 Diritti d'autore Adrian Dennis/AP
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Di Redazione italiana
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A dare l'annuncio la casa reale di Windsor. Si è spento a 99 anni dopo una vita spesa al fianco della regina Elisabetta II

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È morto all'età di 99 anni il Principe Filippo, Duca di Edimburgo e marito della regina Elisabetta II. A dare l'annuncio il sito della famiglia reale del Regno Unito.

"Sua Altezza Reale è deceduto serenamente questa mattina al Castello di Windsor. Ulteriori annunci saranno fatti a tempo debito. La Famiglia Reale si unisce al cordoglio di tutto il mondo nel piangere la sua perdita".

Era rientrato qualche settimana fa al Castello dopo un mese di ricovero ospedaliero, mancando di pochi mesi la boa del secolo vita.

Patriarca indiscusso di casa Windsor, a dispetto dei rapporti non sempre facili in famiglia fino alle lacerazioni innescate dalla recente 'fuga' in America del bisnipote Harry e della moglie Meghan o dallo loro intervista bomba alla Cbs; ma anche punto di riferimento per tanti sudditi e ammiratori, in barba alla meritata nomea di gaffeur impenitente, o forse proprio per quella.

Ritiratosi a vita privata nel 2017, Filippo compariva ormai di rado al fianco della quasi 95enne regina Elisabetta, sposata nel lontano 1947 e sostenuta lealmente per oltre 7 decenni, prima e dopo l'ascesa al trono.

L'ultima passerella di un evento pubblico era stata addirittura un paio d'anni fa, per l'ennesimo matrimonio di una nipote, lady Gabriella. Poco tempo dopo essere stato costretto a rinunciare alla guida e alla patente per aver provocato, 97enne, un incidente stradale vicino alla residenza reale di campagna di Sandringham.

I mesi più recenti li aveva trascorsi invece con Elisabetta nella quiete del castello di Windsor, in isolamento cautelare causa Covid, mostrandosi solo in qualche foto ufficiale: a novembre per il 73esimo anniversario di nozze, a gennaio per far da testimonial alla sicurezza del vaccino ricevuto con Sua Maestà.

Epilogo d'un lungo tramonto affrontato ancora una volta in coppia con la donna e la sovrana del suo destino, nonostante qualche periodico ricovero "precauzionale" in ospedale: nel 2017 per una sindrome influenzale, nel 2018 per un intervento all'anca, a fine 2019 per esami e trattamenti vari; nelle settimane scorse per un'imprecisata infezione (estranea al Covid, secondo Buckingham Palace) seguita da un intervento al cuore.

Ricoveri risolti tutti senza complicazioni e in pochi giorni per il roccioso duca di Edimburgo, vecchio marinaio e reduce fra gli ultimi della II Guerra Mondiale. A differenza di questa volta, di quest'ultimo colpo rivelatosi evidentemente fatale e destinato a lasciare ora la regina priva del sostegno insostituibile "dell'amato marito".

Reazioni dal mondo

Il primo ministro britannico Boris Johnson ha reso omaggio al principe Filippo, marito della regina Elisabetta II, deceduto all'età di 99 anni.

Parlando all'esterno dell'abitazione, sita al n.10 di Downing Street, il premier ha tessuto le lodi del defunto, che ha dato vitalità alla monarchia.

"Come un esperto conducente di carrozze, quale era - dice - ha contribuito a guidare la famiglia reale e la monarchia in modo che rimanesse un'istituzione indiscutibilmente vitale per l'equilibrio e la felicità della nostra vita Nazione".

Anche il premier irlandese, Michael Martin, ha twittato il suo cordoglio: "Triste per la morte del principe Filippo" le sue parole, che si chiudono con un pensiero "alla regina Elisabetta e al popolo del Regno Unito".

Non manca all'appello la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che si dice "rattristata per la scomparsa" ed esterna le sue condoglianze "alla regina, alla famiglia reale e al popolo britannico in un giorno molto triste".

Il principe Filippo ha visitato l'Australia ben 21 volte, dunque anche il governatore generale del Paese, David Hurley, si unisce al cordoglio internazionale.

"Il suo impatto è stato profondo, non da ultimo sugli oltre 775.000 giovani australiani che hanno partecipato al programma degli International Awards, da lui avviati qui nel 1959".

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