L'Ungheria riapre tra mille cautele. Ospedali sotto stress

Dopo un mese di lockdown e di chiusure, l’Ungheria riapre pur tra mille cautele. Saracinesche alzate per tutti negozi. La campagna vaccinale intanto prosegue anche se i dati non sono tuttavia confortanti. Sempre alto il numero dei positivi. Record di decessi. Per gli esercenti le misure da rispettare sono numerose.
In tutti i negozi ci deve essere il distanziamento tra una persona e l’altra, niente assembramenti, tutti con la mascherina. Bisogna evitare che ci siano troppi clienti all’interno. In molte attività commerciali, come parrucchieri e centri estetici si accede solo tramite appuntamento. Ogni persona viene registrata. Il Covid c’è e il rischio di una nuova pesante ondata è sempre in agguato.
Dopo le rigide restrizioni imposte un mese fa, il Paese prova a ricominciare lentamente a vivere. Il primo ministro Viktor Orbán ha fatto sapere che sono circa 2 milioni e mezzo le persone che hanno ricevuto almeno la prima dose di vaccino. Per questo motivo l’esecutivo ha deciso di riaprire anche le attività considerate non essenziali. Oltre ai supermercati e ai negozi di prima necessità ora è tutto aperto. Ma la lotta al virus prosegue. Fuori e dentro gli ospedali. Le strutture sanitarie sono sotto stress. Molti i pazienti ricoverati nei reparti Covid e nelle terapie intensive.
Budapest intanto ha concesso al vaccino cinese CanSino l'autorizzazione per l'uso di emergenza, rendendolo il secondo vaccino anti Covid-19 sviluppato in Cina ad essere approvato nel Paese europeo. Budapest ha arricchito il suo programma di inoculazione con diverse marche, nella lotta contro la terza ondata della pandemia.