Fermi da un anno i lavoratori dello spettacolo sono alla fame anche in Francia. Sono diversi i teatri occupati a Parigi e Strasburgo. Sui cartelloni si legge: "non c'è vita senza cultura"
Risuona forte l'SOS della cultura in Francia, gli attori e l'insieme dei lavoratori dello spettacolo sono paralizzati da un anno a fronte della crisi sanitaria. Scatta adesso l' occupazione dei teatri nazionali che reclamano la riapertura delle sale.
La battaglia della cultura a Parigi
In prima linea ci sono l'Odéon e il Theatre de la Coline a Parigi ma anche il teatro nazionale di Strasburgo. Sui cartelloni e sui muri i manifestanti scrivono i loro slogan che sono un urlo di dolore " non c'è vita senza cultura" " vogliamo sognare ancora " si legge.
L'esasperazione degli studenti di arte drammatica
"Notiamo che il nostro orizzonte è completamente bloccato: non ci viene comunicata alcuna data certa di riapertura o informazioni sull'andamento delle cose, ci sentiamo disprezzati ed è molto difficile mantenere la fiducia in quello che facciamo perché è duro il nostro lavoro. Chiediamo solo di avere informazioni chiare e di essere visibili": ci dice una manifestante.
Concentramento a Place de la République
I lavoratori dello spettacolo si sono riuniti a Place de la République a Parigi per testimoniare la loro esasperazione, la loro disperazione. Oltre alla riapertura delle sale si chiede la proroga fino all'estate del 2022 dei diritti ai ristori per i lavoratori dell'insieme del comparto con la tutela di tutti i lavoratori precari e stagionali. Sono inoltre richieste misure di emergenza per gli studenti in una situazione di precarietà tanto finanziaria che psicologica. Il governo francese a fine ottobre ha chiuso teatri, musei e centri culturali per combattere l'epidemia e non ha ancora comunicato una data di riapertura.