Gabriel Zuchtriegel, un giovane direttore tedesco per Pompei

Prima di far partire nuovi scavi, bisognerà proteggere la Pompei già scoperta. E lo si farà anche con l'aiuto di nuove tecnologie, dai droni ai sensori di ultima generazione. Inoltre si dovrà rilanciare il territorio che circonda il sito Patrimonio dell'umanità, combattendone il degrado.
È questo il piano programmatico del nuovo direttore della Pompei antica, l'archeologo tedesco Gabriel Zuchtriegel.
"Noi siamo in una fase dove purtroppo i cambiamenti climatici hanno anche sempre di più un impatto sul patrimonio. Dobbiamo proteggerlo utilizzando tutte le possibilità che abbiamo, per intervenire possibilmente anche prima del danno", ha dichiarato Zuchtriegel.
A soli 34 anni nel 2015 era stato nominato direttore del Parco archeologico di Paestum, e poi nel 2020 anche di un altro sito Unesco, Velia. Nello stesso anno è diventato cittadino italiano.
Il ministro della Cultura Dario Franceschini lo ha scelto in una terna frutto di una selezione di 44 candidati, i cui profili erano stati esaminati da una commissione presieduta da Marta Cartabia, presidente emerita della Corte costituzionale e fresca di nomina al Ministero della Giustizia.
"Ho lavorato a Pompei come membro della segreteria tecnica prima di andare a Paestum, quindi so che è una grande sfida. So anche che c'è una bellissima squadra molto competente, molto motivata e credo che come squadra possiamo vincere", ha detto Zuchtriegel.
Tuttavia l'annuncio del suo arrivo non è stato privo di polemiche. Due membri di peso del comitato scientifico del sito di Pompei, gli archeologi Stefano De Caro e Irene Bragantini, si sono dimessi perché considerano il curriculum del neo-direttore insufficiente.