A Budapest silenziate le frequenze della libertaria Klubradio

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L'ungherese Klubradio ha trasmesso per l'ultima volta sui 92,9 MHz delle frequenze nazionali. L'ente ungherese che regolamenta le emissioni radio non ha prorogato la licenza perché l'emittente non avrebbe ottemperato agli obblighi di fornitura dati relativi agli anni 2016-17

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Domenica l'ungherese Klubradio ha trasmesso per l'ultima volta sui 92,9 MHz delle frequenze nazionali. 

L'ente ungherese che regolamenta le emissioni radio non ha prorogato la licenza perché Klubradio non avrebbe ottemperato agli obblighi di fornitura dei dati relativi agli anni nel 2016-17. Lo staff dell'emittente avrebbe mandato i report in ritardo. Euronews ha incontrato András Arató responsabile della Monográf, società che gestisce la storica emittente.

"Abbiamo raccolto informazioni dagli altri tre canali radio che avrebbero commesso i nostri stessi gravissimi errori  nel periodo pregresso eppure loro hanno comunque avuto l'estensione della licenza ad emettere sulle normali frequenze. Ecco perché ci sentiamo discriminati dall'autorità degli audiovisivi ungherese che ci ha bloccato le frequenze", sostiene Arató.

Il bando misterioso

In autunno era stato emanato un bando per l'appalto delle frequenze libere,  tre canali fra cui quelli di Klubradio che viene considerata una emittente di sinistra. L'autorità avrebbe escluso la partecipazione dei candidati e infine sospeso la gara a causa dell'intervento di una società di servizi media sostenuta dal governo di destra in carica.

La battaglia legale

Il tribunale di Budapest ha respinto la causa che Klubradio aveva armato pertanto il 14 febbraio avrebbe dovuto mettere a tacere le trasmissioni anche in assenza di un vincitore del bando. Alcuni radioascoltatori sono venuti a portare fiori e candele nell'aera antistante la redazione dell'emittente.

Le parole del direttore

"Spero che il nostro silenzio sulle frequenze analogiche duri poco. Intanto i nostri ascoltatori riceveranno via Internet esattamente lo stesso prodotto con i contenuti di prima. E, naturalmente continuiamo la battaglia legale": ha detto il direttore di Klubradio Mihal Hardy.

La programmazione sul web

I programmi continuano ad essere emessi via internet ma non potranno avere l'impatto di prima anche perché una fetta importante del pubblico è fatto da autotrasportatori e da pensionati che non hanno facilmente accesso ad internet.

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