Frutta e verdura: la dipendenza del Regno Unito dall'UE

I consumatori britannici temono la riduzione della disponibilità di frutta e verdura fresche
I consumatori britannici temono la riduzione della disponibilità di frutta e verdura fresche Diritti d'autore Frank Augstein/AP
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Di Euronews
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Il Regno Unito scopre una seconda variante del coronavirus. L'isolamento per pandemia e Brexit fanno temere il contingentamento di frutta e verdura, per cui il Paese è fortemente dipendente dall'UE

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A corto di viaggiatori, Lufthansa sta valutando di utilizzare oltre ai cargo anche gli aerei civili per far arrivare cibo fresco nel Regno Unito, dove i supermercati temono il progressivo svuotamento degli scaffali di frutta e verdura.

La compagnia ha incrementato le spedizioni per supplire alla due giorni di stop del trasporto su gomma attraverso il confine franco-britannico, imposto da Parigi dopo la scoperta di una nuova variante del coronavirus in Gran Bretagna. È stato revocato nelle ultime ore, con la richiesta ai camionisti di dimostrare la negatività al virus.

Secondo dati del British Retail Consortium, il Regno Unito importa dal blocco europeo circa metà della verdura e gran parte della frutta. La dipendenza diventa maggiore nei mesi invernali, quando il clima è troppo rigido per le coltivazioni. A gennaio ad esempio il 90% dell'insalata arriva dall'Unione europea, mentre a giugno ne può coltivare gran parte sul suolo britannico.

Si comprende dunque come questo inverno sarà ancora più complicato per i cittadini del Regno Unito, alle prese con l'isolamento causato dalla Brexit e dalla pandemia da Covid-19.

Come se non bastasse il ministro della Salute Matt Hancock ha annunciato la scoperta di una seconda variante del coronavirus, due persone che si sono relazionate con viaggiatori dal Sudafrica. Il Governo britannico ha previsto dunque l'obbligo di quarantena per chi sia giunto dal Paese africano nelle ultime due settimane e per i loro contatti.

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