Tutto quello che non sapevate su Babbo Natale

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Euronews Diritti d'autore Babbo Natale in mascherina
Di Paolo Alberto Valenti
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Il vecchio roseo e barbuto che dall'Ottocento rappresenta lo spirito del Natale non sempre è stato amato da tutti. In un certo senso la società dei consumi lo ha largamente adottato come testimonial per ogni tipo di merce

"Caro Babbo Natale,

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ma sei veramente un tipo speciale?": domanda incuriosita una delle centinaia di migliaia di letterine che ogni anno giungono al vecchio roseo e barbuto che deve portare un regalo a tutti i bambini del mondo. Babbo Natale, alias Santa Claus oppure Nonno Gelo (come lo chiamano i russi), potrebbe essere un re senza corona di rosso vestito ma non è proprio un personaggio leggendario perché dietro di lui non c’è alcun mito che renda conto della sua origine e delle sue funzioni; e non è nemmeno un personaggio di leggenda, poiché non è collegato a nessun racconto "quasi" storico.

Lo spirito del Natale

La Coca-Cola se n’è semplicemente impossessata, ma non è riuscita a farlo beatificare mentre si scola, sornione, la famosa bibita gassata. In Gran Bretagna e in altri paesi del nord Papà Natale era semplicemente lo «Spirito del Natale» (come compare nel «Canto di Natale» di Charles Dickens), il cui costume inizialmente era verde. Poi si sa, il freddo intenso pretende che si riscaldino corpi ed anime col colore del fuoco che implica il concetto di festa ma anche quello del rito di passaggio.

I regali arrivano solo ai bambini buoni

"Per tutto l’anno si rammenta la visita di Babbo Natale per ricordare ai bambini che la sua generosità sarà proporzionata alla loro obbedienza; e il carattere periodico della distribuzione dei regali serve a disciplinare le pretese dei bambini e a ricondurre a un momento determinato la circostanza in cui si ha davvero diritto a ottenere i regali": ha scritto a chiare note il compianto antropologo di fama internazionale Claude Lévi-Strauss (Bruxelles, 28 novembre 1908 Parigi, 1º novembre 2009). Insomma anche il Natale è un gioco di specchi e di rimandi, di atmosfere e di trasformazioni epocali.

Ma quest’anno come butta? Quale mutazione ci riserva il Natale con i suoi massimi rappresentanti? Prima di tutto volando nei cieli alti Babbo Natale ha ottenuto un permesso speciale per viaggiare, lo hanno certificato diversi politici come il ministro degli esteri irlandese Simon Covenei, ma la mascherina resta obbligatoria. Anche lui deve rispettare le leggi. Da Korvatunturi, Lapponia, cioè il sito di residenza ufficiale di Papà Natale, assicurano che i regali saranno tutti perfettamente sterilizzati. Santa voleva inoltre portare lui stesso il vaccino anti-covid ma poi gli hanno consigliato di non entrare in concorrenza con le case farmaceutiche che già si scannano fra di loro per giungere il prima possibile sul mercato.

Come posso scrivere a Babbo Natale?

Intanto si puo’ sempre scrivere la propria letterina col sito italiano https://www.letteradibabbonatale.it/it/item/1/article/1 oppure puntare su uno dei concorrenti come https://www.grottadibabbonatale.it/it/lettera-di-Babbo-Natale-originale-dalla-Lapponia.

Gli esperti del Natale e dintorni sanno che durante le Feste, l' ufficio postale di Santa riceve ogni anno tonnellate di letterine da circa 200 Paesi diversi (nella classifica di chi scrive di più risultano per primi i bambini cinesi ma questo forse per questioni puramente demografiche, poi vengono i piccoli italiani). A proposito: il codice postale per scrivergli col metodo fai da te (stando alle poste canadesi) è H0H H0H che ricorderebbe la grassa risata del Babbo. Sarà vero?

Le inchieste della stampa

Stuoli di giornalisti si sono cimentati nell'inchiesta "Babbo Natale, ma chi l'ha mai visto?" subito sconfessati dagli stuoli di bambini che certificano di aver ricevuto i regali nottetempo in modo misterioso. In realtà la nostra categoria ha cercato di spiegare ai giovanissimi che anche il Natale ha le sue fake news ma negli anni sono insorte contro la stampa diverse categorie professionali che ritengono fondamentali e sacrosante le bugie del natale. Primi fra tutti gli psicoanalisti che vedrebbero ridursi i loro clienti, nello specifico quelli che non riuscivano ad addormentarsi nell'attesa dei doni per poi scoprire che erano i loro genitori a portare i pacchi dei balocchi: "Mamma! Perché non mi hai detto la verità?"

Una questione di scelta del "postino"

Certo i genitori profondamente cattolici preferiscono dire ai loro bambini che i regali li porta Gesù Bambino, cambia in sostanza il postino ma non la magia. Poi va chiarito una volta per tutte che Santa Claus non fa tutto da solo.

Oltre ad avere la complicità di genitori giocherelloni e amorosi, fabbriche di giocattoli, preti bonaccioni, grandi magazzini, impacchettatori e cartiere, fabbricatori di addobbi e dolciumi (ma non solo), il grande signore barbuto, vestito di rosso (quasi fosse un cardinale) ha una moglie che lo aiuta, Jessica Maria, che comunque resta molto in disparte.

Il suo congresso personale di aiutanti si chiama il consiglio del vecchi lapponi. Ma la vera forza operativa è fatta dagli stuoli di folletti e gnomi che come efficacissimi robot lavorano tutto l'anno nel fabbricare i giocattoli. Il quartier generale di Babbo Natale non dispone però di una gerarchia troppo precisa sebbene siano gli elfi i suoi fedelissimi. C'è chi assicura che chi nasce gnomo può poi diventare folletto e infine elfo cioè quelle creature della tradizione germanica che assunsero un nuovo significato a metà del secolo XIX in Gran Bretagna perché vennero collegati appunto alla figura di Babbo Natale descritto nella poesia di Clement Clarke Moore che ora conosciamo sotto il titolo di "Twas The Night Before Christmas".

Ma era un vecchio elfo?

I critici sostengono che in questi versi di Moore Babbo Natale viene descritto come un vecchio elfo allegro. Ecco perché la sua barba è bianca! (Gli elfi erano definiti le creature bianche). Sul piano filologico però non si riesce a provare che questa descrizione fosse la ragione per cui gli elfi sono entrati a pieno titolo nel laboratorio di Babbo Natale, anche se potrebbe benissimo essere una spiegazione.

Il pianeta dei vecchi giocattoli

Le menti più fantasiose hanno immaginato che in realtà Korvatunturi sia più che un villaggio un pianeta, il pianeta dei giocattoli che - ecologia insegna - vengono anche riciclati. Il pianeta dei nuovi e dei vecchi giocattoli. Diciamo dei giocattoli eterni. Come potrebbe vivere l'uomo senza giocare? E come non potrebbe collegare le sue feste anche sacre al gioco e al dono? Santa Claus si diverte a guidare nei cieli le sue renne - renne rigorosamente a scarso impatto ambientale (Babbo è un grande ecologista) - che rispondono ai nomi di Fulmine, Ballerina, Donnola, Freccia, Cometa, Cupido, Saltarello, Donato e Rudolph. Quest’ultima è dotata di un prezioso naso rosso luminoso (tutti i cartoon lo ricordano) che, come un faro, fende la nebbia più fitta della stratosfera e illumina il percorso della slitta, meglio di un F-16. Del resto anche il più aggiornato degli aerei caccia non dispone dell'arma segreta di Babbo Natale: lo stop and restart del tempo. Per visitare tutte le case del mondo con bambini in una sola notte, Babbo dovrebbe muoversi a circa 8.180.000 chilometri orari e moltiplicarsi almeno per 100. Cosa ritenuta materialmente impossibile. Santa dispone di un grande orologio che blocca il tempo finché non ha finito tutte le sue visite. Questo sarebbe anche il motivo per il quale è così difficile vederlo. Ed è anche vero che in questi anni in tanti volevano sapere dove si trovasse la magica slitta con doni infiniti, per saperlo basterà collegarsi la notte di Natale al sito https://santatracker.google.com/

Santa on line

AFP
Santa Claus on lineAFP

La pandemia ha congelato nel freddo della solitudine forzata l'intero pianeta. Tuttavia il nostro roseo ospite natalizio non si è perso d'animo e sopratutto in Gran Bretagna, non potendo più presidiare store, feste natalizie, ristoranti e altri luoghi di ritrovo in cui respirare quell'aria di natale (che rischia di mancarci tanto) ha incrementato al massimo il suo servizio on line.

Crollate le prenotazioni dal vivo The Ministry of Fun lancia un'alternativa digitale. L'agenzia di intrattenimento londinese che fornisce tradizionalmente i suoi Babbi Natale a negozi e centri commerciali in tutto il Regno Unito, lancia una nuova esperienza online digitale, chiamata SANTA HQ. I giovani utenti possono accedere ai contenuti quotidiani per tutto il mese, inclusi canti, balli, arti e mestieri. Una video chiamata dal vivo ed ecco che Santa Claus torna in servizio per l'equivalente di 34 euro cioè quelle 31 sterline che sarebbe costato il biglietto d'ingresso alla tradizione e tutta britannica Grotta di Babbo Natale.

In campo anche Wikipedia

Anche l'inventore di Wikipedia Jimmy Wales ha riflettuto sul Babbo Natale virtuale. Pensando che a Natale in molti si sarebbero trasferiti su Zoom per fare a distanza quel che si fa al cenone bisognava consentire a tutti di trasformarsi in creature digitali per poter accendere H24 le telecamere dei computer. "È stato un anno difficile per tutti. E molte brutte notizie sono piuttosto spaventose per i bambini piccoli. Ho capito che non dovremmo nemmeno riunirci nei centri commerciali e nei grandi magazzini per incontrare Babbo Natale, tutto dovrebbe semplicemente spostarsi on line - sostiene Wales - l'epidemia potrebbe veramente aver cambiato il modo in cui socializziamo. Quest'anno, per la prima volta, il numero di minuti che le persone hanno trascorso su Zoom è ora superiore al numero di minuti che hanno trascorso su Facebook, il che è un paragone strano perché sono una cosa completamente diversa. Ma è interessante, non è vero? " SANTA HQ intanto è stato lanciato il 25 novembre ed è possibile accedere ai contenuti tramite un'app disponibile su iOS e Android.

AP Photo
Santa Claus on lineAP Photo

Babbo Natale bruciato in piazza

Non sempre però il personaggio laico che rappresenta il Natale è stato accolto con affetto. La vigilia di Natale del 1951, su richiesta del clero della città francese di Digione, davanti alla cattedrale, è stato impiccato e bruciato un pupazzo di Babbo Natale. Obiettivo era ostacolare la progressiva paganizzazione del Natale successiva alla relativa "americanizzazione" dell'Europa occidentale dopo la seconda guerra mondiale.

Babbo Natale sotto l'ombrellone

La Chiesa di Digione chiedeva il riconoscimento della festività religiosa e dei suoi simboli originari molto diversi dalla "superstizione" incarnata dall'anziano signore barbuto. Ma il grande alleato dell'icona di Santa Claus è stato il marketing spaventoso del Natale e la risonanza che ha avuto con tutti i suoi cascami. Si può parlare di una rapida evoluzione dei costumi e delle credenze in ambiente capitalistico? Non sempre è così. Fa fede l'esperienza di Canet-en-Roussillon, cioè quella cittadina che sul confine francese verso la Spagna, si era autodefinita negli anni Ottanta come il paese di Babbo Natale. Il sindaco di sinistra si vantava di aver "sequestrato" Babbo Natale e il suo museo dedicato a 4000 anni di giochi, giocattoli e bambole era diventato il perno di molteplici iniziative turistiche. In una affiche pubblicitaria c'era un ombrellone da spiaggia bordato della pelliccetta bianca di Santa Claus.

Purtroppo quest'anno anche le stazioni sciistiche resteranno sostanzialmente all'asciutto per Natale, ma piange Korvatunturi e pure Canet. Niente turisti. Intanto il faccione di Papà Natale rosso e rugoso, sorride sempre per tutti. Sotto i baffi e con la mascherina.

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