È morto Saeb Erekat, dirigente e negoziatore palestinese

È morto Saeb Erekat, dirigente e negoziatore palestinese
Diritti d'autore Amr Nabil/Copyright 2017 The Associated Press. All rights reserved.
Diritti d'autore Amr Nabil/Copyright 2017 The Associated Press. All rights reserved.
Di euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

L'uomo politico, 65 anni, era ricoverato da ottobre in ospedale a Gerusalemme per il covid. Abu Mazern (ANP): "Perdita grave per il popolo palestinese"

PUBBLICITÀ

È morto in ospedale a Gerusalemme, all'età di 65 anni, il dirigente palestinese Saeb Erekat. Dallo scorso 18 ottobre era ricoverato con una diagnosi di Covid-19 in condizioni definite gravi, rese ancora più delicate dal fatto che nel 2017 l'uomo politico aveva subito un trapianto di polmoni.

Erekat, nel 2015 eletto segretario generale dell'OLP, è stato uno dei più stretti collaboratori di Yasser Arafat prima e Abu Mazen poi, ed ha guidato in numerose occasioni le delegazioni impegnate nei negoziati con Israele. Convinto sostenitore del modello dei "Due stati", nelle ultime settimane aveva fortemente criticato il piano di pace del presidente statunitense Trump, e giustificato la rottura delle relazioni con Israele.

Tre giorni di lutto in Palestina

La morte del "fratello e amico e grande combattente" Saeb Erekat è "una grande perdita per la Palestina e il nostro popolo". Lo ha detto il presidente dell'ANP Abu Mazen aggiungendo di "provare un profondo dolore per la sua perdita, specialmente alla luce di queste difficili circostanze che deve affrontare la causa palestinese".

"Il nostro popolo - ha continuato Abu Mazen dopo aver ripercorso le tappe dell'azione politica di Erekat - ricorderà il giusto figlio della Palestina che era in prima linea per difendere le cause della sua patria e del suo popolo nei campi del lavoro e della lotta nazionale e nell'arena internazionale". Il presidente ha deciso che saranno osservati 3 giorni di lutto in tutti i Territori Palestinesi e che le bandiere nazionali saranno a mezz'asta.

La viceministra Sereni: "Una vita dedicata ai diritti dei palestinesi"

La vice ministra italiana degli Esteri, Marina Sereni, esprime in un tweet ''Profondo dolore e sincere condoglianze alla famiglia e all'autorità palestinese'' per la morte di Saeb Erekat. ''Tutta la sua vita - scrive Sereni - è stata dedicata ai diritti del popolo palestinese e alla ricerca di una soluzione giusta e pacifica al conflitto israelo-palestinese''.

Chi era Saeb Erekat

Saeb Erekat ha vissuto una lunga carriera politica e diplomatica. Nato a Gerusalemme il 28 aprile del 1955 in una nota famiglia musulmana, sposato con quattro figli, Erekat ha studiato a San Francisco e Bradford, in Inghilterra. Tornato in Cisgordania dopo il dottorato ha assunto la cattedra di Scienze Politiche all'Università di Nablus e ha lavorato per 12 anni nel popolare quotidiano palestinese Al Quds.

Numerosi gli incarichi diplomatici: vice capo delegazione alla conferenza di Madrid e nei successivi colloqui a Washington tra il 1992 e il 1993, mentre nel 94 diventa ministro per il Governo locale dell'Autorità Nazionale Palestinese e negoziatore capo. Nel 1995 prende parte ai negoziati segreti a Oslo e fino al 2003 è il negoziatore capo nelle trattative con Israele. Identico ruolo nel 2008 nei negoziati col governo del premier Olmert.

Ritenuto un fedelissimo di Yasser Arafat, Erekat fu uno dei tre alti funzionari palestinesi che chiesero ad Ariel Sharon di non visitare la Spianata delle Moschee nel settembre del 2000, un episodio che scatenò la seconda intifada palestinese. Per Arafat, ha anche lavorato come interprete di inglese. Nel 2003, con la nomina di Mahmud Abbas (Abu Mazen) a primo ministro, Erekat lascia l'incarico di ministro dei Negoziati; un incarico che riprende nel 2007 per partecipare alla conferenza di Annapolis.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Israele risponde agli inviti alla moderazione: "Colpiremo l'Iran, al momento giusto"

Vendetta, geopolitica e ideologia: perché l'Iran ha attaccato Israele

Israele, si riunisce il gabinetto di guerra per decidere la risposta all'attacco iraniano