Elezioni Usa, l'Europa pensa ad un futuro più autonomo dall'America

Elezioni Usa, l'Europa pensa ad un futuro più autonomo dall'America
Diritti d'autore SEBASTIEN BOZON/AFP or licensors
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Di Susan Dabbous
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Secondo gli esperti, se Biden dovesse essere eletto si riavvicinerebbe all'Europa. Difficile però tornare al punto di partenza. Meglio puntare a maggiore autonomia da Washington.

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Un'alleanza solida che ha mostrato i suoi primi segni di cedimento. Stati Uniti ed Europa non sono più le stesse potenze che misero in piedi il piano Marshall e l'indiscutibile alleanza militare all'interno della Nato. Quattro anni di presidenza Trump e le sue guerre doganali, sembrano davvero aver messo a repentaglio la storica fratellanza tra vecchio e nuovo continente che si consolidò all'indomani della Seconda guerra mondiale. L'ultra conservatore e nazionalista Donald Trump non ha mai risparmiato critiche ai leader europei, facendo notare loro che è ormai giunto il momento di pensare alla propria difesa militare senza contare unicamente sugli USA.

Secondo l'ex consigliere politico di Barack Obama, Robert Malley, la vittoria del democratico Joe Biden potrebbe riavvicinare le due sponde dell'Atlantico, ma non porterebbe ad un colpo di spugna dei provvedimenti anti-europei dei precedenti quattro anni. “Se Biden dovesse essere eletto – spiega Malley - proverebbe sicuramente ad invertire la rotta e a ricucire i rapporti con l'Europa." Più in generale gli si attribuisce una visione geopolitica più multilaterale. Ma non sarà facile tornare al punto di partenza, le relazioni purtroppo sono fortemente danneggiate, a partire dalla fiducia. Vista l'imprevedibilità di della politica, secondo Malley l'Europa farebbe "meglio ad investire in un rapporto diplomatico un po' più anonimo che non punti tutto sulle visioni personali dell'inquilino della Casa Bianca. Joe Biden farà del suo meglio ma le cose non torneranno subito come prima".

Un secondo mandato Trump per alcuni analisti europei rappresenterebbe uno scenario a dire poco preoccupante, come spiega Jana Puglierin, direttrice dell'ufficio del Consiglio europeo per le relazioni estere di Berlino. "La paura più grande – racconta - è che l'Unione europea si spacchi, tra chi vedendo la rielezione del protezionista Trump spingerebbe verso l'istituzione di una politica estera europea completamente autonoma e chi, invece, opterebbe per restare al fianco degli Stati Uniti, sempre e comunque. Questo è ciò di cui si discute al momento in Germania, dove cerchiamo di mantenere l'unità nonostante le visioni divergenti tra Nord e Sud Europa, tra paesi come la Francia e la Polonia".

Gli esperti convergono però su una cosa: chiunque arrivi alla Casa Bianca, non cambierà il focus dell'attenzione geopolitica americana, che è ormai da decenni diretto verso l'Asia ed in particolare verso la Cina.

Indipendentemente da chi vincerà le elezioni americane, l'Europa stavolta sembra davvero intenzionata ad iniziare a camminare sulle proprie gambe almeno per ciò che attiene la politica estera. Il volto dell'alleanza atlantica infatti sembra essere cambiato in modo definitivo.

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