La Moldavia si prepara al voto in uno scenario bielorusso

O con Mosca o con l'Europa, sono chiamati a fare una scelta di campo gli elettori moldavi che questa domenica si recano alle urne per il primo turno delle presidenziali. Il presidente in carica, il filorusso Igor Dodon si presenta come indipendente e non pare intenzionato a cedere il potere, la principale sfidante, Maia Sandu, già lo accusa di brogli.
Lo scenario che si profila, nel piccolo Paese schiacciato tra la Romania e l'Ucraina, è di tipo bielorusso. La Moldavia è il Paese più povero d'Europa, conta appena 3,5 milioni d'abitanti e soffre di una corruzione endemica oltre che di un sistema giudiziario inaffidabile. Galina Bostan, Presidente del Centro per l'Analisi e la Prevenzione della Corruzione (CAPC) fa notare che il sistema giudiziario potrebbe influenzare i risultati delle elezioni. "Fino ad oggi nel nostro sistema giudiziario non ho mai visto un solo caso di condanna per corruzione elettorale, nemmeno uno".
Rischio brogli, scarsa libertà di stampa e corruzione endemica i mali del Paese
La libertà di stampa, pressoché assente, è un altro problema del Paese, Alina Radu, giornalista investigativa, punta il dito dritta sul presidente in carica: "Se entri in una casa qualsiasi di un villaggio e accendi la tv - spiega - vedrai che ci sono dai 20 ai 40 canali provenienti dalla Russia, da Mosca, con tutta la propaganda. Troverai due o tre canali moldavi, per la maggior parte controllati dai politici e dal presidente Dodon".
In corsa ci sono 8 pretendenti per la carica di capo di Stato ma la vera sfida è a due Dodon, capo del partito socialista, in corsa come indipendente e la leader del partito di Azione e solidarietà Maia Sandu. Se nessuno raggiungerà i 50% più un voto si andrà al ballottaggio.