Usa: annuncio di nuove sanzioni all'Iran, ma il blocco europeo dice no

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Diritti d'autore AP / Mike Segar
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Di Euronews
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Stati Uniti, in arrivo nuove sanzioni per Teheran. Dichiarazione congiunta di dissenso da Germania, Francia, Regno Unito

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Lo strappo si è consumato dopo la decisione, illustrata dal Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, di imporre nuovamente le sanzioni all'Iran, oltre che di estendere in via permanente l'embargo sulle armi.
"Per non aver rispettato gli impegni assunti con l'accordo sul nucleare, firmato con l’Iran dall’amministrazione Obama nel 2015", è la motivazione addotta da Washington per le nuove sanzioni. 

Il tweet di Pompeo: "Praticamente sono ripristinate tutte le sanzioni @UN contro l'Iran, il principale sponsor del terrorismo e dell'antisemitismo. Ciò include un'estensione permanente dell'embargo sulle armi. Questa è una grande notizia per la pace nella regione!"

Pompeo fa riferimento alle "sanzioni che sono state nuovamente imposte all'Iran in base al processo di ripristino (snapback), ai sensi della risoluzione 2231 del Consiglio di sicurezza dell'Onu". In pratica, "il 20 agosto scorso, gli Stati Uniti hanno notificato al presidente del Consiglio di sicurezza il significativo inadempimento dell'Iran dei suoi impegni presi con il Jcpoa (accordo sul nucleare). Questa notifica ha attivato il processo di trenta giorni che ha portato al ripristino delle sanzioni Onu precedentemente sospese, che sono entrate in vigore alle 20 (ora Washington) del 19 settembre", ha spiegato il Segretario di Stato Usa.

"Gli Stati Uniti hanno intrapreso questa azione perché, oltre al mancato rispetto da parte dell'Iran degli impegni presi dal Jcpoa, il Consiglio di sicurezza non ha esteso l'embargo sulle armi delle Nazioni Unite all'Iran, in vigore da 13 anni".

La posizione del blocco europeo

La mossa spacca ancor di più il fronte atlantico: in una lettera al Consiglio di sicurezza Germania, Francia, Gran Bretagna hanno dichiarato che la decisione degli Stati Uniti non ha alcuna "base legale".
Josep Borrell, l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell'Ue, sottolinea il fatto che l'uscita di Washington dall’accordo nel 2018 non gli consente di avviare alcun processo per la reimposizione delle sanzioni.

Saeed Khatibzadeh, portavoce del ministero degli Esteri iraniano: "Il meccanismo dello Snapback, e cioè la procedura per attivare le sanzioni in relazione agli impegni presi con il patto per il nucleare, è possibile solo nell'immaginario di Mike Pompeo - rimarca il portavoce del ministero degli Esteri iraniano - è uno spettacolo, un teatrino, il cui unico presentatore nonché spettatore è il signor Pompeo stesso, insieme a pochi altri".

Dalla firma dell'accordo sul nucleare del 2015, molte cose sono cambiate: su tutte, proprio la fuoriuscita degli Stati Uniti dall'intesa nel 2018, accompagnata da una capillare azione anti iraniana nella regione. In questo scenario rientra la normalizzazione dei rapporti tra Israele, Emirati Arabi e Bahrain alla Casa Bianca.

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