Francia, ecco il nuovo governo. Chi resta e chi parte

Il nuovo presidente del consiglio, Jean Castex, ex monsieur Dèconfinement – coordinatore del Gruppo di lavoro interministeriale che ha definito la strategia di uscita dal lockdown, da molti peraltro criticata – ha presentato il nuovo governo.
La svolta, in realtà, non c’è stata ma il mini rimpasto, se così possiamo definirlo, anche se tecnicamente non è correttissimo, dovrebbe consentire al presidente Macron di terminare in scioltezza, questo è il suo auspicio, il mandato. Diversi posti chiave hanno visto la riconferma dei precedenti ministri. Bruno Le Maire resta all’Economia, Jean-Yves Le Drian agli Esteri, Jean-Michel Blanquer all’Istruzione, il neurologo Olivier Véran – nominato a febbraio - alla Sanità e alla solidarietà, il biochimico Frédérique Vidal all’Università, la Ricerca e l’Innovazione.
Esce il ministro dell'Interno, Christophe Castaner, sostituito da Gerald Darmanin, già ministro dei Conti pubblici. Alla Giustizia va uno dei più celebri avvocati di Francia, Eric Dupond-Moretti.
Dupond-Moretti, italo-francese, avvocato penalista molto conosciuto, era favorevole nel 2015 al bando del Front national, il partito di Marine Le Pen. Ha partecipato a diversi processi celebri – è stato legale di Bernard Tapie, e di Alexandre Djouhri nel caso Sarkozy-Gheddafi, oggi partecipa alla difesa di Julien Assange – ottenendo alcune clamorose e inattese assoluzioni.
Elisabeth Borne passa al ministero del Lavoro e viene sostituita a quello dell'Ecologia da Barbara Pompili.
Alla Cultura, Roselyne Bachelot, ex ministra della salute sotto l apresidenza sarkozy, sostituisce Franck Riester.