Quel diavolo del virus che non ci fa dire messa

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Di Paolo Alberto Valenti
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L'accordo fra il Governo italiano e la CEI consentirà presto di celebrare nuovamente le messe e di farlo in sicurezza. Nessun limite di età per assistere alle celebrazioni

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Il Vaticano reagisce passo dopo passo alle scelte del governo italiano impegnato nella fase 2 di uscita dalla pandemia. In realtà il dibattito maggiore nei giorni scorsi è stato sulla momentanea proroga al divieto delle messe che in Italia aveva fatto insorgere la Conferenza Episcopale. 

La posizione del Papa

Più tattica era stata la posizione del Papa che aveva ribadito che messa ed eucaristia, per essere vere, si fanno dal vivo ma poi non ha sostenuto la protesta dei vescovi italiani che si attendevano di tornare a un barlume di normalità già dal 4 maggio. Comunque entro qualche settimana si tornerà ad andare a messa con tutte le precauzioni del caso e con la preferenza delle mese all'aperto. Invece niente limiti d’età (scienziati e ministri puntavano al divieto per gli over 65) ed è stato escluso anche l’obbligo del termoscanner per rilevare la temperatura corporea dei partecipanti.

L'accordo a cui punta la CEI

Il piano, che pretenderà comunque la massima prudenza, punta a una riapertura non oltre il 24 o 31 maggio. Allo studio c’è anche la moltiplicazione degli orari delle messe per distribuire i fedeli e in qualche modo renderli meno numerosi. La partecipazione alla messa pretenderà l'us di mascherine e guanti,  bisognerà essere distanziati nei banchi su cui potranno sedersi al massimo in due, con volontari a fare le veci dei delegati di sicurezza. Nel migliore dei modi possibile la funzione sarà all’aria aperta. E la Comunione la consegnerà il sacerdote sulle mani, tassativamente dopo avere igienizzato le proprie. Obbligatorie le sanificazioni frequenti delle chiese e distanze di sicurezza di almeno un metro. Intanto sono possibili i funerali, con un numero massimo di 15 persone ed anche andare al cimitero per portare qualche mazzo di fiori.

Il test Sardegna

Per definire le regole in modo più accurato e far ripartire le celebrazioni si attende anche di capire come andrà in Sardegna dove la Regione ha già autorizzato le messe.

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