Covid-19: BoJo stabile, ancora in terapia intensiva

Covid-19: BoJo stabile, ancora in terapia intensiva
Diritti d'autore Frank Augstein/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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Di Euronews
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Stabile, il primo ministro britannico respira autonomamente ma ha l'ossigeno; in Gran Bretagna mai così tanti morti in 24 ore, 786

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Sembra una vita fa quando il primo ministro britannico applaudiva il personale sanitario, mentre era già in quarantena a Downing Street a causa del coronavirus. Invece era solo la scorsa settimana, poi per Boris Johnson, ex teorico dell'immunità di gregge, è tutto precipitato in fretta. Ha passato ormai una notte e un giorno in terapia intensiva dopo l'aggravarsi dei sintomi di coronavirus, è stabile e mantiene il morale; Dominic Raab, il ministro degli esteri, ha assicurato che "Sta ricevendo le cure migliori dall'eccellente personale medico dell'ospedale Saint Thomas. Ha l'ossigeno ma respira autonomamente, non è attaccato al respiratore". 

Raab, che ora fa le veci del primo ministro, si è detto convinto che Johnson ce la farà "è un combattente", ha affermato. 

La malattia del primo ministro arriva in un momento davvero critico per la Gran Bretagna con un **aumento mai visto prima di vittime da coronavirus nelle ultime 24 ore, 786, **e quasi 3700 nuovi positivi.

Ieri la notizia di Johnson in rianimazione

Boris Johnson è in rianimazione: la notizia ha colpito a freddo il Regno Unito, anche se il premier aveva confermato giorni fa di essere affetto da coronavirus e in giornata, subito dopo il trasferimento in ospedale, aveva pubblicato immagini rassicuranti sul suo stato di salute. Si era mostrato al lavoro, aveva detto di avere il morale alto.

Ancora nel pomeriggio, il premier aveva pubblicato un tweet nel quale diceva di essere andato al St Thomas per degli esami di routine, per via della persistenza di sintomi da Covid-19. "Lavoro con il mio team - aggiungeva - per combattere il virus e proteggere tutti".

Poi la doccia fredda, verso le 19 un portavoce di Downing Street confermava: Boris Johnson trasferito in rianimazione, in via cautelativa, qualora si rendesse necessario il respiratore artificiale. Il premier era cosciente e aveva chiesto al suo ministro degli Esteri, Dominic Raab, di sostituirlo per il tempo necessario.

"Tutti i pensieri del Paese sono con il Primo ministro e la sua famiglia", twittava poco dopo il leader dell'opposizione laburista, Keir Starmer.

Appena preso il controllo del governo Dominic Raab rassicurava: "il Paese e l'azione del governo sono assolutamente sotto controllo", e "Boris Johnson è in mani sicure, sta ricevendo cure eccellenti". Raab ha detto che c'è "un forte spirito di squadra del governo".

Poco prima erano stati annunciati dallo stesso Raab 439 morti in giornata, con il totale che superava quota 5.000.

Immediati gli auguri di pronta guarigione di Donald Trump, Emmanuel Macron e Ursula Von der Leyen.

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Provaci ancora Boris!