Il Cio "è d'accordo al 100%" alla proposta di spostare i Giochi per l'emergenza sanitaria. Lo ha detto il premier giapponese Shinzo Abe dopo una telefonata con il presidente del Cio Thomas Back
Era inevitabile e ora è anche ufficiale. Le Olimpiadi di Tokyo sono rinviate al 2021. Lo hanno stabilito durante una riunione in video conferenza il premier giapponese Shinzo Abe e il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach. Poi, l'annuncio del governo.
Per la prima volta nella storia delle Olimpiadi moderne, si ferma anche la fiaccola olimpica, che sarebbe dovuta partire da Fukushima questo giovedì e che non si accenderà quindi il 24 luglio. La torcia resterà comunque in Giappone.
Il rinvio dopo le pressioni
Da qualche giorno diverse federazioni sportive internazionali chiedevano il posticipo della rassegna a cinque cerchi. L'ultimo a schierarsi era stato il Comitato Olimpico statunitense, mentre Canada, Australia e Gran Bretagna avevano minacciato di boicottare l'evento, se si fosse tenuto nelle date previste. Inizialmente il Cio aveva pensato allo slittamento restando però nell'anno in corso. Si era ragionato sull'autunno, in particolare per ottobre o novembre. Poi però, anche in seguito a una consultazione con l'Organizzazione Mondiale della Sanità, è arrivata la decisione definitiva.
Anche se si terranno tra un anno, i Giochi estivi si chiameranno comunque Tokyo 2020, per ragioni di marchio e investimenti sul merchandising. Una decisione imprescindibile ormai, quella di posticipare l'evento sportivo più atteso dell'anno, ma che avrà comunque ripercussioni economiche importanti.