La protesta di Hong Kong dimenticata per il coronavirus

Kenneth Roth, direttore esecutivo Human Rights Watch
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La nostra intervista al direttore della Human Rights Watch

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Sono questi i nuovi eroi visti con gli occhi del giornalista e filmaker olandese Floris-Jan Van Luyn: i giovani di Hong Kong che hanno avversato il governo cinese. Una protesta durata 10 mesi passata in cavalleria a causa dello scoppio dell'epidemia di coronavirus

"A gennaio sono andato a Hong Kong in occasione della pubblicazione del rapporto annuale della Human Rights Watch - dice Kenneth Roth, direttore della Human Rights Watch - Ma quest'anno, quando sono arrivato al confine, mi hanno bloccato, non volevano che parlassi di come la Cina mina il sistema globale per la difesa dei diritti umani "

Il reportage di Floris-Jan Van Luyn è in gara al Festival internazionale deii diritti umani a Ginevra dove incontriamo il direttore della Human Rights Watch, che ci spiega come la Cina ha cercato in tutti i modi di nascondere l'epidemia

"Penso che il coronavirus dimostri che il governo cinese pensa più a se stesso che al popolo - continua il direttore - Ad esempio, sui social media, il governo per un po' ha bloccato qualsiasi riferimento alla trasmissione umana del virus, era una brutta notizia quindi non la voleva sentire anche se era essenziale che il popolo cinese sapesse per tempo come si contrae il coronavirus. Quindi, questo è sintomatico di un governo che non pensa alla sua gente ma alla sua sopravvivenza".

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