Berlinale: primi verdetti dal tappeto rosso

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Tra i favoriti per l'Orso d'Oro si affaccia già l'americano "First Cow": storia di amicizia e business, nel far west del XIX secolo. Tiepida invece l'accoglienza per "Le sel des larmes" di Philippe Garrell

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Ancora lontano l'orso d'oro, gli occhi sono puntati su quello del Palazzo della Berlinale. Meta di pellegrinaggio per cinefili e curiosi, che si accalcano per rubare un selfie con i protagonisti di "First Cow": opera dell'americana Kelly Reichardt, già tra i favoriti di questa settantesima edizione. "È un film sull'amicizia - dice l'attore Orion Lee -. La storia di due outsider, due persone un po' isolate e introverse. Se in Occidente, il modello vincente è quello del duro e sfacciato, beh... loro sono invece pesci fuor d'acqua, che faticano a trovare una collocazione in questa realtà". La "prima mucca" del titolo è quella a cui i due protagonisti rubano il latte per dare il via al loro commercio di dolci: storia di un business (e di un'amicizia), che capovolgono gli stereotipi sul Far West e parlano del sogno americano. 

Fra i 18 titoli in concorso anche "Le sel des larmes": film in bianco e nero del francese Philippe Garrell, che non ha però troppo entusiasmato critica e pubblico. Tiepida anche l'accoglienza sul tappeto rosso per la coppia di protagonisti, che accompagnava il regista e l'attrice Louise Chevillotte. 

Nella sezione Berlinale Special è stata poi la volta del sudcoreano "Time to Hunt": riflessione cupa e ansiogena su un paese devastato dalla crisi economica, attraverso gli occhi di un galeotto che sogna di rifarsi la vita alle Hawaii. 

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