El Salvador, soldati in parlamento per smuovere i lavori dell'Assemblea

El Salvador, soldati in parlamento per smuovere i lavori dell'Assemblea
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Di Alberto De Filippis

Il presidente vuole far passare una legge per modernizzare le forze armate nella lotta ai cartelli

I militari entrano nel parlamento salvadoregno. Giro di vite da parte del presidente Nayib Bukele che ha inteso forzare la mano ai deputati per spingerli a passare una legge che autorizzi la richiesta di un prestito di 109 milioni di dollari per mettere in moto la terza fase del piano di controllo territoriale volto a modernizzare le forze armate nazionali nella lotta alle pandillas le famigerate bande criminali che gestiscono fra l'altro il narcotraffico nella regione assaggio obbligato dal sudamerica, zona di produzone, agli Stati Uniti, ricchissimo mercato degli stupefacenti.

Il presidente aveva avvertito che il consiglio dei ministri avrebbe convocato una sessione straordinaria del parlamento per decidere di questo prestito. Questa è una eventualità sancita dalla costituzione salvadoregna in caso di urgenza nazionale. L'esecutivo può infatti in questo caso, avere un'influenza sul legislativo.

Bukele si è rivolto direttamente alla popolazione attaccando il ritardo con cui i deputati haanno recpito la sua richiesta di approvare con urgenza la misura.

Una grossa parte della popolazione sostiene il capo di stato

Molti deputati hanno rifiutato l'uso di questa legge. Sebbene risulti una forzatura dell'ordine costituzionale va detto che la corruzione politica è un flagello in Salvador dove diversi deputati sarebbero a libro paga dei cartelli, la cui violenza ha reso el Salvador uno dei paesi più pericolosi al mondo

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