La navetta Soyuz con a bordo l'italiano, l'astroauta della Nasa Christina Koch e il cosmonauta russo Alexander Skvortsov è atterrata nella steppa del Kazakistan
Si è conclusa con l'atterraggio nella steppa innevata del Kazakistan l'avventura nello spazio di Luca Parmitano. L'astronauta dell'Esa è tornato sulla Terra a bordo della navetta Soyuz MS-13 dopo aver trascorso 201 giorni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
In buona forma e sorridente, Parmitano avrà bisogno di un po' di tempo per riabituarsi alla gravità terrestre dopo i mesi trascorsi a fluttuare nello spazio. A fargli compagnia nel viaggio di ritorno c'erano l'astronauta della Nasa Christina Koch e il cosmonauta russo Alexander Skvortsov.
Dopo la separazione dalla Stazione Spaziale Internazionale, avvenuta regolarmente poco prima delle 7, la navetta ha percorso due orbite e quindi ha cominciato la manovra di rientro. Alla quota di circa 120 chilometri la navetta ha frenato bruscamente per rallentare la sua corsa e questo punto il modulo di rientro nel quale hanno viaggiato i tre astronauti, protetto da uno scudo termico, si è sganciato dal modulo orbitale e da quello di servizio, destinati a distruggersi nell'impatto con l'atmosfera.
Quindi la Soyuz si è girata nella posizione corretta, in modo da essere protetta dallo scudo termico dalle altissime temperature, che possono raggiungere 1.600 gradi nel momento in cui la navetta attraversa l'atmosfera.
Durante la frenata gli astronauti sono stati letteralmente schiacciati sui sedili da una forza di gravità pari quattro o cinque volte quella terrestre. Quindi si sono aperti i paracadute secondari e poi quello principale, che hanno ulteriormente frenato la navetta per rendere meno brusco l'impatto con il suolo, e l'accensione dei retrorazzi ha ulteriormente risotto la velocità di impatto a circa 5 chilometri orari.
L'americana Koch è rimasta in orbita per ben 328 giorni, record di permanenza nello spazio per una donna: la sua esperienza ai ricercatori di osservare gli effetti di un volo spaziale di lunga durata su una donna.
Uno studio che rientra nell'ambito del programma Artemis con cui la Nasa punta a tornare sulla Luna e a prepararsi all'eplorazione di Marte.