Polonia, la guerra dei giudici

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Di Alberto De Filippis
Polonia, la guerra dei giudici
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In Polonia la corte suprema tiene testa al governo e questo malgado il fatto che éa camera bassa abbia votato sì alla riforma che vieta ai magistrati di partecipare a eventi pubblici che possano essere considerati politici.

La riforma è stata contestata dalla Commissione europea e da associazioni internazionali dei magistrati.

Così il capo delegazipme europea: "La posizione della Commissione europea è chiara. Ci riferiamo alle raccomandazioni già date assieme alla commissione di Venezia all'esecutivo polacco. Non c'è nessuna ragione per dire di più rispetto alle affermazioni già espresse". 

 Lo scontro fra Varsavia e Bruxelles dura da settimane. In una lettera del 19 dicembre la commissaria europea alla Trasparenza, Vera Jourova, aveva chiesto alle autorità polacche di non portare avanti il processo di adozione della normativa senza ulteriori consultazioni. Una richiesta rimasta lettera morta.

La decisione della Camera bassa è solo l’ultimo di una serie di provvedimenti che hanno preso il via dal 2015. L’obiettivo del governo è ridisegnare il sistema della giustizia polacco. E questo provvedimento ne è uno degli esempi. Ma i togati della corte suorema hanno per ora espressamente vietato a 500 magistrati di presiedere delle corti perché sospettati di scarsa indipendenza.