Armenia: raggiri e donne oggetto, la mafia dei bambini venduti

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Di Gioia Salvatori
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Il governo armeno ha chiesto un'inchiesta sulle adozioni internazionali illegali, decine le vittime di una mafia, secondo gli avvocati, più forte di quella della droga; i servizi parlano anche di bambini destinati a cittadini italiani

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Una mafia più ricca di quella della droga, un giro di affari sulle spalle delle donne. Anche quelle che volevano abortire, ma sono state costrette a portare avanti la gravidanza. 

È uno scenario da Handmaid's tale, di donne oggetto, quello disegnato da un'inchiesta sulle adozioni illegali in Armenia. 

Qualcuno ha parlato, ma gli sforzi verso la verità rimbalzano su un muro di gomma.

**Syuzan **Patvakanyan,ora 35enne, 20 anni dopo il parto, ancora cerca sua figlia Stella. Ha raccontato la sua storia alla AFP. 

"Partorii una bambina sana nell'Armenia medical center. Mi hanno imposto di abbandonarla, dicevano che aveva problemi di salute. Mi hanno dato un foglio bianco e mi hanno fatto scrivere che rinunciavo a lei", racconta. Poi a Syuzan è stato dato un indirizzo nella città di Gyumri, quello di un orfanotrofio "è lì che si trova tua figlia", le dissero dal reparto maternità dove aveva partorito, ma lì, sua figlia non c'era. 

Si teme che **decine e decine di donne e bambini abbiano subìto questo destino. **

Volevano abortire, sono state costrette a partorire

Tra il 2016 e il 2018 sembra che ad alcune donne che volevano abortire sia stato imposto di portare avanti la gravidanza perché il loro bimbo potesse essere venduto da altri. 

Un campanello d'allarme sono state le adozioni all'estero, dopo che il ministero del lavoro armeno ha notato che in alcuni casi venivano preferite alle adozioni in patria, in barba alle convenzioni internazionali. 

L'avvocato di Syuzan, Marat Kostanyan, afferma che la rete crimanale era vasta e coinvolgeva funzionari e poliziotti di alto rango, nonché personale dei reparti di maternità ed orfanotrofi. Un ginecologo del reparto in cui ha partorito Syuzan è stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta e rilasciato dopo pochi giorni tra lo sconcerto generale.

"Questa mafia ha trasformato il Paese in un incubatore per la produzione di bambini", dice l'avvocato. Aggiunge che, per quello che ne sa, nessuna donna ha avuto ancora giustizia.

Destinazione Italia

Sembra che la Penisola fosse una delle destinazioni per i piccoli: i servizi segreti armeni a novembre hanno parlato di una rete criminale che ha aiutato cittadini italiani ad adottare (o forse comprare?) più di 30 bambini negli ultimi anni.

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