Troppe divisioni e impegni a due velocità. A Madrid niente accordo sul clima. Proteste degli ambientalisti. Greta da Torino: "Mettiamo i potenti con le spalle al muro"
Divisioni e impegni a due velocità: il mondo spaccato sul clima
Non sono bastate due settimane per strappare un accordo alla COP25 di Madrid. Costretta ai supplementari da spaccature e divisioni, la Conferenza Onu sul clima taglia il traguardo dei tempi regolamentari senza la fumata bianca di un accordo. "Si è registrato un impegno a due velocità - la sintesi della Ministra spagnola dell'ambiente Teresa Ribera -, c'è chi vuole che si acceleri, ma anche chi vuole frenare". Tra i primi i giovani dei #FridaysForFuture, che accusano i leader dei 196 paesi presenti di essere "sconnessi dal mondo ". "Senza l'ascolto della società civile - il loro messaggio - non ci sarà mai vero progresso".
Greta da Torino: "Mettiamo i potenti con le spalle al muro"
Proteste anche dagli indiani latino-americani, ambasciatori a Madrid di un popolo ferito. Mai più, il grido portato anche in strada, morti di donne e uomini indigeni a causa del clima impazzito. A bacchettare lo stallo dei potenti a Madrid è poi da Torino anche Greta Thunberg. "I leader mondiali stanno ancora cercando di sfuggire alle loro responsabilità - il suo messaggio alla folla -. Sta a noi assicurarci che non ci riescano. Sta a noi metterli con le spalle al muro e fare in modo che facciano il loro lavoro e proteggano il nostro futuro". Applausi dai 5.000 in piazza, che la giovane attivista svedese lascia poi per una tappa a Milano, sulla via di un ritorno in patria, in auto rigorosamente elettrica.