ReBrain Greece, il programma per il ritorno dei "cervelli"

ReBrain Greece, il programma per il ritorno dei "cervelli"
Di Symela Touchtidou
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Il governo ha messo a punto un programma per convincere i lavoratori qualificati, scappati all'estero durante la crisi, a tornare in patria

PUBBLICITÀ

Sei anni di vita e lavoro in Regno Unito, con un chiaro obiettivo in testa: tornare a casa. Charis Karanatsios, ricercatore in user experience, è uno dei mille greci costretti a lasciare la propria patria, quando scoppiò la crisi finanziaria. Alla fine è riuscito a tornare in Grecia, grazie a una società privata che gli ha fatto una proposta interessante. "Volevo tornare a casa. Il mio obiettivo iniziale era rimanere all'estero per soli due o tre anni. Ma per me è stato difficile trovare un'azienda in Grecia che avesse standard europei e che cercasse un lavoratore con le mie qualifiche", dichiara il ricercatore ai nostri microfoni. "Cosa è cambiato ora? Bella domanda. Dopo sei anni di lavoro all'estero, c'è questa paura di ciò che potrebbe succedere tornando a casa. Ma ogni giorno che passa, questa paura si allontana".

Il governo ellenico ha deciso di creare il programma ReBrain Greece, che offre stipendi da 3.000 euro per incentivare lavoratori qualificati al ritorno. Un salario fuori dalla portata della maggior parte di chi in Grecia ci vive già. Per i critici questo programma governativo sponsorizza le grandi aziende e i loro cosiddetti golden boys. "Non si tratta di golden boys", smentisce il ministro del Lavoro, Giannis Vroutsis. "Si tratta di giovani greci con un alto livello di studi, che sono andati all'estero per trovare un futuro migliore. Li vogliamo di nuovo qui, perché costruiscano questo futuro migliore in Grecia. Perché le loro conoscenze ed esperienze siano di beneficio alle aziende greche".

Dieci anni di crisi hanno infatti prosciugato il Paese di dipendenti altamente qualificati, come spiega Konstantinos Agrapidas, responsabile della direzione generale per i rapporti di lavoro: "La Grecia ha pagato un caro prezzo a causa della fuga di cervelli. Le famiglie e lo Stato hanno investito in questi giovani. Oggi siamo al 26esimo posto su 28 dell'Unione europea per quanto riguarda le competenze di integrazione digitale".

Il programma è dedicato ai greci con studi post-laurea, con un minimo di due anni di esperienza lavorativa all'estero. La prima fase durerà un anno.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Grecia, flat tax per ultra-ricchi dall'estero: polemiche sulla riforma ispirata da Roma

La Grecia dopo 8 anni di austerità

Austerità e Grecia