The Brief From Brussels: L'Ue resta cauta sulla repressione in Iran

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Di Nima Ghadakpourmaria irene giuntella
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Una repressione brutale è in corso in Iran, la peggiore negli ultimi 40 anni. Eppure solo dopo tre settimane dopo l'inizio dei disordini, la comunità internazionale sta iniziando a reagire.

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Una repressione brutale è in corso in Iran, la peggiore negli ultimi 40 anni.

Eppure solo dopo tre settimane dopo l'inizio dei disordini, la comunità internazionale sta iniziando a reagire.

Le autorità iraniane hanno bloccato Internet qualche ora dopo che le "manifestazioni improvvisate" si sono diffuse in tutto il paese, oltre 100 città.

Il presidente iraniano, Hassan Rouhani, ha annunciato, due giorni fa, l'intenzione di sostituire Internet del paese con una rete gestita dallo stato, garantendo al governo un maggiore controllo sull'attività online.

 "Certamente le informazioni alla fine arrivano all'esterno, al tempo del muro di Berlino era la stessa cosa". ha commentato Philippe Hensmans, direttore di Amnesty International Belgio.

Ciò che è più interessante e, in ogni caso, più inquietante è che il controllo di Internet non è tanto legato all'immagine esterna, ovviamente, ma principalmente a monitorare l'organizzazione degli avversari su Internet.

Nonostante gli omicidi senza precedenti, l'Unione ha risposto solo tre settimane dopo gli eventi. Secondo Amnesty International, è che sia dovuto al blackout interno, anche se Philipp Hensman afferma che vari governi hanno avuto le loro fonti di informazione dall' Iran, ma un'altro motivo sembra essere quella di mantenere e preservare l'accordo nucleare ad ogni costo.

"Una cosa è la repressione che sta avvenendo in Iran, un'altra cosa completamente diversa è l'accordo nucleare iraniano in cui ho riconsociuto la positività del patto di Vienna. Non ci impedisce di imporre sanzioni se è il caso dal punto di vista delle violazioni dei diritti umani, questo non ha a che fare con l'accordo nucleare ha dichiarato l'Alto rappresentante Ue per gli Esteri Joseph Borrell.

Con il ritiro degli Stati Uniti dall'accordo nucleare iraniano, la crisi economica in Iran è aumentata. L'Europa vuole svolgere un ruolo da mediatore e intende mantenere l'accordo sul nucleare ad ogni costo.

"Anche l'Europa ha un ruolo chiave con l'Iran rispetto agli Stati Uniti. L'Europa rimane un mediatore con l'Iran e ci sono ancora scambi commerciali, e quindi forse l'Unione europea ha preferito restare molto cauta per mantenere rapporti con l'Iran" ha concluso Philippe Hensmans.

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