Iraq, violenti scontri a Baghdad: morti e centinaia di feriti

Iraq, violenti scontri a Baghdad: morti e centinaia di feriti
Diritti d'autore REUTERS/Ahmed Jadallah
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Di Antonio Michele Storto
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Il bollettino provvisorio parla di 4 morti e almeno 108 feriti. Sale cosi a 280 il numero delle vittime dall'inizio della protesta

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Un'altra giornata di disordini violenti si è consumata a Baghdad e in gran parte dell'Iraq centro meridionale.  Le forze di sicurezza hanno preso il controllo di tre dei principali ponti della capitale Baghdad, dove migliaia di manifestanti sono tornati per le strade, nonostante l'impennata di morti registrata negli ultimi giorni e gli appelli per il ritorno alla normalità del premier Adel Abdul Madhi.

Per sgomberare uno dei ponti - che conduce alla zona delle ambasciate e degli edifici governativi - le forze di sicurezza hanno lanciato granate stordenti e gas lacrimogeni, in una serie di scontri tra i più violenti dall'inizio delle proteste, andati avanti a piu riprese man mano che i manifestanti cercavano di forzare il blocco.

Il bilancio provvisorio, secondo quanto riferigo dall'Associated press, sarebbe di 4 morti e 108 feriti: sale cosi a **oltre 280 ** il numero delle vittime negli scontri con la polizia e le milizie filogovernative, che piu volte dall'inizio delle proteste hanno aperto il fuoco sui manifestanti, esasperati da povertà, disoccupazione e corruzione endemica.

Venerdi, mentre alcuni religiosi invocavano una stretta di sicurezza per garantire la preghiera,  l'Ayatollah Ali al Sistani,massima autorità sciita nel paese, si è rivolto al governo chiedendo che i responsabili degli abusi di polizia fossero individuati e che le richieste dei manifestanti fossero esaudite al piu presto.

Da parte sua, il premier Abdul Mahdi - che all'inizio delle proteste aveva già promesso riforme politiche nel paese - ha riconosciuto come la classe politica irachena abbia "commesso molti errori" negli ultimi 16 anni, annunciando una nuova riforma elettorale da presentare nelle prossime settimane.

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