Turchia minaccia l'Europa: "rimandiamo indietro i vostri terroristi"

Turchia minaccia l'Europa: "rimandiamo indietro i vostri terroristi"
Di Antonio Michele Storto
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Il ministro degli interni Soylu: "non siamo un albergo per terroristi, rimpatri a partire da lunedì"

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"La Turchia non è una pensione per terroristi, non possiamo piu tenerli, ve li rimandiamo a casa". Cosi, dopo mesi di tensioni, Ankara minaccia ora di risolvere nel modo piu brusco la questione dei cittadini europei affiliati al Daesh e ad altre organizzazioni terroristiche, detenuti nelle carceri turche.

Secondo il ministro degli interni Suleyman Soylu, i trasferimenti potrebbero partire a giorni. "Stiamo per rimandarveli indietro" ha detto, nel corso di un comizio. "Cominceremo già da lunedi. Questi restano vostri cittadini, anche se la cittadinanza gli è stata revocata e la Turchia li rimpatrierà in ogni caso".

Ahmet Bolat/Pool via REUTERS
Suleyman Soylu, ministro degli Interni turcoAhmet Bolat/Pool via REUTERS

Stallo Ankara-Bruxelles

Una questione, quella dei foreign fighters europei detenuti tra Siria e Turchia, che riguarda soprattutto cittadini francesi, belgi, tedeschi e olandesi, arrestati durante la recente offensiva nel nord della Siria, come pure nei mesi precedenti, 

Le autorità turche affermano di aver arrestato, soltanto nei giorni scorsi, due cittadine olandesi che cercavano di rientrare in Europa dopo essere  fuggite dal campo profughi di al-Hol. Ankara ha puntato il dito sui combattenti curdi siriani, affermando che avrebbero liberato i Jihadisti detenuti prima di ritirarsi dalle zone di confine.

Sassaiola

Ma con i pochi civili curdi che ancora restano nell'area ormai controllata da Ankara, la Turchia qualche problema continua ad averlo: venerdi, un convoglio turco-russo che pattugliava un'area compresa tra le città di Qamishlo e Derik ¨è stato preso a sassate dai residenti.

Le pattuglie congiunte rientrano nell'accordo stipulato ad Astana, che ha posto una pietra tombale sulle aspirazioni autonomiste dei curdi siriani. Oggi, l'area del nordest siriano che i curdi chiamano Rojava è pattugliata anche dal cielo, da una nutrita flotta di elicotteri e droni russi

Nel frattempo, Erdogan ha lanciato una nuova operazione contro i ribelli curdi del Pkk anche nel sudest turco, dove nell'area di Lice (Diyarbakir) tre guerriglieri sono stati uccisi nel corso di un'operazione che ha portato anche a decine di arresti.

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