Barcellona, proteste fino a notte e domani in piazza a Madrid

Barcellona, proteste fino a notte e domani in piazza a Madrid
Di euronews
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Catalani in rivolta contro la sentenza di condanna dei leader separatisti emessa dal tribunale supremo

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Girona, Terragona, Lleida e soprattutto Barcellona dove la manifestazione è durata fino a tarda sera, con scaramucce tra manifestanti e forze dell'ordine. Migliaia di persone sono scese in piazza questo lunedì nelle città catalane contro la sentenza di condanna dei 12 leader indipendentisti catalani a cui sono stati comminati dai 9 ai 13 anni di prigione dal tribunale supremo di Madrid nell'ambito del processo sul referendum per l'indipendenza della Catalogna del 1 ottobre 2017

Bloccati l'aeroporto e l'alta velocità per Madrid

Le proteste hanno conosciuto il loro picco nel tardo pomeriggio a Barcellona quando in migliaia hanno invaso l'aeroporto, dove sono arrivati a piedi; 100 i voli cancellati , bloccate anche strade treni e pure l'alta velocità per Madrid.

Diverse poi sono state le proteste annunciate nei prossimi giorni: a esempio mercoledì 16 ottobre il gruppo spagnolo, Coordinadora 25, ne ha indetta una massiccia a Madrid, alla Puerta del Sol, a partire dalle 19.30.

Dure le parole dell'ex premier catalano Carles Puigdemont da Waterloo (Belgio) dove si trova, raggiunto da un altro mandato di arresto internazionale:

"La sentenza della suprema corte contro il parlamento, il governo e le entità catalane più importanti - ha detto - conferma la strategia della repressione in atto, la vendetta contro tutti quei cittadini che hanno cercato di ottenere democrazia. Una sentenza che condanna più di 2 milioni di persone che hanno reso possibile l'autodeterminazione con il referendum del 1 ottobre".

Guardiola si unisce alla protesta

Il tecnico del Manchester City Pep Guardiola, catalano, ha prestato il suo nome alla protesta leggendo un manifesto del movimento Tsunami Democratico, organizzatore delle piazze di ieri. "Oggi, una sentenza della Corte Suprema è stata resa pubblica nello Stato spagnolo - recita - è un attacco diretto ai diritti umani, incluso il diritto di riunione e manifestazione, il diritto alla libertà di espressione e il diritto a un processo equo". 

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