Parigi: funzionari di Polizia uccisi, killer era radicalizzato

Il dipendente della Questura che ha accoltellato a morte tre poliziotti e una funzionaria "aderiva a una visione radicale dell'islam" e sono stati rilevati evidenti "segni di radicalizzazione": così il Procuratore transalpino anti-terrorismo, Jean-François Ricard, in relazione agli ultimi sviluppi delle indagini.
"Diverse testimonianze hanno dimostrato che l'assalitore ha aderito a una visione rigida dell' Islam - dice il Procuratore - ed era in contatto con individui del movimento islamico salafita.
Ci sono diverse conferme in relazione ai seguenti elementi: l'uomo aveva cambiato modo di vestire da qualche mese, approvava abusi commessi in nome di questa religione, auspicava di non avere più certi contatti con le donne e giustificava gli attacchi di Charlie Hebdo nel 2015".
Mickael Harpon aveva scambiato 33 messaggi di testo, tutti di carattere religioso, con sua moglie prima degli attacchi, ha inoltre riferito il Procuratore.
Il 45enne, che aveva lavorato per diversi anni nel quartier generale della Polizia dove ha commesso i delitti, si era convertito all'Islam una decina di anni orsono.
L'uomo, originario della Martinica, dipendente della Direzione Intelligence, era sordomuto, frequentava regolarmente la moschea del suo quartiere: ad ucciderloè stato un poliziotto entrato di recente in servizio.
Esclusa al momento la pista terroristica, si indaga per pluriomicidio volontario, gli investigatori valutano possibili moventi personali.