Fallite le trattative con Gantz per un esecutivo di coalizione con il premier uscente, il Capo di Stato israeliano ha assegnato l'incarico a Netanyahu. Ma la strada è tutta in salita
L'incarico va al secondo arrivato. A 9 giorni dal voto in Israele, sono falliti i negoziati tra Benny Gantz e il presidente uscente Benyamin Netanyahu. Esponenti del partito Blu e Bianco e del Likud, erano usciti dalle urne con 33 e 32 seggi, ma non hanno trovato un accordo per formare un governo. Il capo dello Stato, Reuvlen Rivlin, ha quindi affidato a Netanyahu il tentativo di un esecutivo di coalizione.
Sembra che i negoziati si siano arenati sull'ipotesi di una presidenza a rotazione, che avrebbe previsto Gantz iniziare a ricoprire il ruolo di primo ministro.
Il compito di Netanyahu è in salita: deve trovare l'appoggio di almeno 61 parlamentari entro un mese, la maggioranza dei 120 scranni. Gli unici interlocutori sembrano i labouristi di Peretz, mentre per ora resta alla finestra Avigdor Liebermann, con i suoi 9 seggi. A capo di una formazione di destra, sostenuta dagli immigrati russi, è stato lui a provocare la crisi in primavera, dimettendosi da ministro della Difesa.