Israele: arabi appoggiano Gantz, ma Lieberman tace e non c'è maggioranza

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Di Euronews
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È ancora stallo in Israele dopo le elezioni del 17 settembre: la lista araba appoggia Gantz come premier, l'ex capo di Stato Maggiore dell'esercito guida ora la coalizione più forte, ma non c'è ancora la maggioranza assoluta e Lieberman non si esprime.

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Continua a non esserci una maggioranza, al termine del primo giro di consultazioni del presidente israeliano Reuven Rivlin con i leader dei partiti: la lista araba unitaria, che è il terzo gruppo alla Knesset con 13 seggi, ha espresso una preferenza per Benny Gantz, che a questo punto avrebbe la coalizione più numerosa, con 57 seggi contro i 55 di cui disporrebbe Netanyahu.

Il problema è che Avigdor Lieberman, che a questo punto è determinante, ha rifiutato di esprimere appoggio all'una o all'altra delle possibili coalizioni.

Ayman Odeh, il leader della lista araba unita, ha ricordato che i deputati arabi non hanno mai espresso un'indicazione per un premier, ma ha aggiunto: "questo è un momento storico", alludendo evidentemente alla possibilità di mettere fine alla lunga carriera di Benyamin Netanyahu, il premier più longevo della storia di Israele.

Dopo le elezioni di aprile aveva ottenuto il quinto mandato, il quarto consecutivo. Ma poi non era riuscito a formare il governo, e gli Israeliani sono quindi tornati alle urne il 17 settembre.

Elezioni finite in sostanziale pareggio, con la li lista Blu Bianco di Benny Gantz a 32 seggi e il Likud di Netanyahu a 32. Con i suoi alleati Netanyahu sarebbe quindi arrivato a quota 55, ancora lontani dai 61 necessari. Ha quindi proposto una "grande coalizione" a Gantz, che ha rifiutato.

E dal primo turno di colloqui il presidente Rivlin non ha avuto una chiara indicazione di una coalizione maggioritaria, perché Liberman, che con il suo Yisrael Beitenu vanta 9 seggi, non ha dato alcuna indicazione.

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