"Acque radioattive di Fukushima gettate nell'oceano pacifico", dice ministro giapponese

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Di Alberto De Filippis
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Un'affermazione non confermata da fonti dell'esecutivo

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Il Giappone è diviso sulla sanità mentale del ministro dell'ambiente Yoshiaki Harada. Una persona instabile? Un provocatore? Oppure soltanto un politico che ha voluto dire la verità?

Tutto è nato dopo l'affermazione secondo cui la Japan's Tokyo electric company avrebbe dovuto sversare acqua radioattiva dalla centrale distrutta di Fukushima nell'oceano pacifico. Non ci sarebbe più spazio per stoccare quel liquido. Affermazioni che hanno provocato scalpore nel paese e fuori, e che hanno costretto lo stesso governo a correre ai ripari con una conferenza stampa in cui un portavoce, in perfetto politichese ha detto: "Capisco che le affermazioni del ministro vogliono solo affermare che l'esecutivo intende discutere del tema".

Oltre un milione di litri di acqua contaminata sono stati raccolti nella centrale distrutta da uno tsunami nel 2011. La Tepco, l'azienda che gestiva l'impianto, ha provato a risolvere il problema, ma non esiste oggi una tecnologia di questo tipo. Per questo l'acqua usata per raffreddare il reattore danneggiato potrebbe venire sversata nell'oceano. Per adesso quest'acqua è stoccata in un migliao di tank, ma gli analisti affermano che entro il 2022 non ci sarà più spazio. Il ministro potrebbe aver svelato, forse, un piano che avrebbe dovuto rimanere segreto.

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