Sullo sfondo della contesa delle isole Chagos (occupate dalla Gran Bretagna) Francesco viene in una visita di poche ore ad una realtà nazionale meno problematica di Madagascar e Mozambico
Il Papa è alla isole Mauritius, terza e ultima tappa del suo viaggio, dopo il Mozambico e il Madagascar. Era stato il cardinale Maurice Piat originario delle Mauritius ad insistere perchè Francesco includesse nel suo viaggio africano anche una sosta di qualche ora in queste isole.
La contesa delle Chagos
Piat ha consegnato da tempo al Papa il dossier sulla contese delle isole Chagos, rivendicate dalla repubblica di Mauritius ma occupate dalla Gran Bretagna alla fine dell'ultimo conflitto mondiale.
Tanto la Corte Internazionale di Giustizia che l'assemblea delle Nazioni Unite a New York si sono già pronunciate a favore della Mauritius. Il tema del contenzioso territoriale è sullo sfondo della visita papale anche se nei discorsi ufficiali Francesco non dovrebbe parlarne.
Una realtà nazionale meno complessa
Le Mauritius sono considerate un paese ideale dal Papa perchè possono essere "prese ad esempio di convivenza pacifica" tra i suoi abitanti di diverse origini. In una missione pastorale che ha avuto come tema dominante l'invito alla lotta alla povertà e all'esclusione sociale le Mauritius sono un orizzonte meno coplesso di rispetto a Mozambico e Madagascar.
Gli alberi dell'alleanza con la Terra
In onore del pontefice e per sostenerlo nella sua causa ambientalista al centro dell'enciclica Laudato Sì le autorità locali hanno annunciato di voler piantare 100 mila alberi.
In serata Francesco rientrerà ad Antananarivo, con arrivo previsto alle 20:00 locali, le 19:00 in Italia. Martedì il volo dalla capitale malgascia per il rientro a Roma.